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Vasco Rossi: “Stavamo lavorando al tour da un anno, tutto è crollato”

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Vasco Rossi ha parlato del Coronavirus dei concerti rinviati in una lunga intervista a Milena Gabanelli: ecco le sue dichiarazioni.

Vasco Rossi è stato protagonista di un’interessante intervista nella video rubrica DataRoom del Corriere della Sera, curata da Milena Gabanelli.

L’artista ha avuto in questo modo l’occasione per parlare del rinvio del tour ma anche più ampiamente del Coronavirus e delle varie problematiche che sono nate a causa della pandemia. Ecco le sue risposte più interessanti.

Vasco Rossi e i concerti rinviati

Dopo aver raccontato come sia riuscito a tornare in Italia da Los Angeles all’inizio delal pandemia, l’artista ha spiegato che il lockdown non ha cambiato molto le sue abitudini, visto che non ha una vita sociale molto intensa. Tuttavia, il rinvio dei concerti lo ha distrutto:

All’inizio pensavo che tutto potesse sistemarsi entro giugno. Quando ho capito che non sarebbe successo mi è crollato il mondo addosso, perché è da un anno che stavamo lavorando al tour. Ero già pronto psicologicamente, tutto è crollato“.

Lo slittamento dei concerti significa anche meno lavoro per migliaia di persone che stanno dietro l’organizzazione di uno show. Il Blasco spiega che quello è stato il primo pensiero suo e di molti altri artisti. Da qui è nata la lettera indirizzata a Conte e la decisione iniziale di creare un fondo di solidarietà per i lavoratori dello spettacolo.

A causa delle difficoltà nel capire a chi affidarlo, però, il rocker ha alla fine detto a Laura Pausini e agli altri colleghi con cui era venuto in contatto: “Ognuno protegga i propri collaboratori. Io penso alla mia squadra, composta da circa trenta persone. Ognuno pensi ai propri, almeno siamo sicuri che quella cosa che facciamo arriva“.

Vasco Rossi

Vasco Rossi, il distanziamento sociale e i Rolling Stones

L’artista emiliano ha quindi ribadito che ‘distanziamento sociale’ è una definizione sbagliata e che potrebbe comportare un fenomeno rischioso per la democrazia. Sarebbe meglio invece parlare di ‘dsitanziamento fisico’.

Ma in questo momento il Blasco ha avuto l’ispirazione per nuova musica? A quanto pare no, perché è dopo le sofferenze che riesce a descrivere meglio ciò che ha provato.

In questo periodo sono troppo attonito, frastornato e allibito da questa situazione pazzesca“, ha spiegato il rocker, “sono anche contento di essere arrivato a vivere questa esperienza, ho già una certa età, sono qui per miracoli. ‘Arrivare vivi, sani e lucidi al 2021‘, ho lanciato questo hashtag“.

Infine, il cantuatore è anche tornato sul suo ‘non amore’ per i Beatles. Il motivo è semplice: “Mi piacciono i Rolling Stones. Se li ami, ami un certo modo di fare musica, inteso come sberleffo e provocazione, cosa che non è nel caso dei Beatles. Non dico che le loro canzoni siano brutte, ma il loro modo di essere bravi ragazzi… Jagger e Richards erano più rock […] Ancora oggi quando vedo Paul McCartney non mi emoziono. Mi piaceva di più John Lennon, perché sembrava uno degli Stones“.

Di seguito Se ti potessi dire, il suo ultimo singolo:


Da: Rolling Stone

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