Vasco Rossi, Colpa d’Alfredo: storia e curiosità del terzo album del rocker di Zocca.
Il 3 aprile 1980 è una data fondamentale nel cuore di tutti i fan di Vasco Rossi: usciva proprio in quel giorno per la prima volta Colpa d’Alfredo, un disco di grandissima importanza nella carriera del rocker di Zocca.
Non a caso, lo stesso Blasco ha voluto festeggiare il suo 40esimo anniversario con un lungo post sui social. Riscopriamo insieme la storia e i segreti di un lavoro che ha lasciato il segno nella nostra musica.
Vasco Rossi: Colpa d’Alfredo compie 40 anni
Questo compleanno molto particolare è stato celebrato dal Blasco con un lungo post su Instagram. L’artista emiliano ha ricordato come, tra gli anni Settanta e gli Ottanta, in Italia il rock fosse solo americano o inglese, eccetto rarissime eccezioni.
Il motivo, secondo il rocker, è che nessuno riteneva la lingua italiana compatibile con il rock. Ma dopo due anni di sperimentazione e due dischi sospesi tra rock e musica leggera, Vasco caì che si poteva fare del rock in Italia con testi sono in italiano, e che sarebbe anche venuto bene.
“Iniziò a farlo sul serio proprio nel 1980 con Colpa d’Alfredo, il suo terzo album registrato in studio“, scrive il Blasco, “il primo vero disco rockdi Vasco e anche il primo nella storia della canzone italiana. Osteggiato dalle politiche censorie delle emittenti pubbliche, sia televisive che radiofoniche, per l’eccessiva crudezza dei testi e per l’approccio a dir poco politicamente scorretto di ogni singola canzone, Colpa d’Alfredo non ebbe certo vita facile. D’altro canto, se la musica o la vita di Vasco fossero mai state facili…“
Questo il post:
La storia e la tracklist di Colpa d’Alfredo
Registrato negli UMBI Studios di Umberto Maggi di Modena e ai Fonoprint di Bologna, Colpa d’Alfredo venne censurato soprattutto per una frase contenuta nell’omonimo brano: “è andata a casa con il negro la tro*a“. Fu per questo che per la promozione venne scelto un singolo meno scorbutico, Non l’hai mica capito.
Primo vero disco rock della carriera del Blasco, con qualche apertura pop (ad esempio nella splendida Anima fragile) e un pezzo punk (Asilo “Republic”) su un sound prevalentemente hard rock, probabilmente non è, come dichiarato nel post del rocker, il primo album rock italiano.
Basti pensare all’intero movimento prog (un rock sofisticato, ma pur sempre rock), ai primi album di Edoardo Bennato (più acustici che elettrici, ma dall’impronta fortemente rock), al punk dei Decibel di Enrico Ruggeri, senza considerare tutti i rocker delle origini e altre formazioni più di nicchia che erano venute alla luce tra la fine degli anni Sessanta e l’intero decennio Settanta.
Quel che è certo, però, è che nessuno come il Blasco riuscì ad avere un impatto così importante con un rock elettrico e duro sulla musica mainstream di allora.
Questa la tracklist di Colpa d’Alfredo:
1 – Non l’hai mica capito
2 – Colpa d’Alfredo
3 – Susanna
4 – Anima fragile
5 – Alibi
6 – Sensazioni forti
7 – Tropico del Cancro
8 – Asilo “Republic”