Eric Carr: la carriera, la vita privata e le curiosità sul batterista dei Kiss durante gli anni Ottanta.
Eric Carr è stato il talentuoso e sfortunato secondo batterista ufficiale dei Kiss. Una volpe di origine italiana dal cuore grande che ha lasciato un grande vuoto nella band dopo la sua tragica e prematura scomparsa. Per onorare la sua memoria, andiamo a riscoprire insieme alcune curiosità sulla sua carriera e vita privata.
Chi era Eric Carr
Paul Charles Caravello, questo il vero nome di Eric Carr, nacque a New York il 12 luglio 1950 sotto il segno del Cancro. Da ragazzo studiò alla High School of Music and Art, dedicandosi all’arte, alla fotografia e alla musica.
Crebbe a pane e Beatles, affascianto da Ringo Starr. Fu proprio per emulare il suo idolo che decise di farsi comprare una batteria. Innamorato anche dello stile di Keith Moon degli Who, da giovane si chiudeva in camera tante ore al giorno per cercare di emulare le gesta dei suoi beniamini.
E fu proprio una cover band dei Beatles la sua prima esperienza in un gruppo. Durante gli anni Settanta lavorò in una ditta di riparazione di elettrodomistici. Fu in questo periodo che vennE contattato dall’allora manager dei Kiss, Bill Aucoin, che era alla ricerca di un nuovo batterista per la band dopo la dipartita di Anton Fig e l’addio di Peter Criss.
Così, sul finire del 1980 Paul si presentò a un’audizione e, stando alle dichiarazioni di Paul Stanley, colpì tutti per la sua umiltà. Pare addirittura che al termine del provino chiese ai membri della band un autografo, pensando che non sarebbe mai stato scelto. E invece Stanley e Gene Simmon optarono proprio per lui.
A quel punto, Paul iniziò a farsi chiamare Eric e dovette scegliere un make up che rappresentasse un personaggio. In principio la sua scelta ricadde su The Hawk, il falco, salvo poi cambiare tutto per diventare The Fox, la volpe.
Esordì col gruppo nel tour di supporto all’album Unmasked, e le sue prime registrazioni furono quelle del 1981 per l’album Music from The Elder, non proprio un loro capolavoro. Fu però dietro le pelli anche in Killers e Creatures of the Night, quest’ultimo un disco che oggi è tra i più apprezzati del gruppo. In questo album troviamo il classico I Love It Loud:
Rispetto a Criss, Carr si fece apprezzare per una batteria più possente e ruvida, con un uso rilevante di doppia cassa e passaggi che mettevano in mostra una tecnica più raffinata.
Per tutto il decennio i Kiss andarono avanti con la Volpe, anche quando decisero di togliersi il trucco nel periodo glam metal, per album come Lick It Up, Animalize, Asylum e Crazy Nights.
Alla voce Eric debuttò nella raccolta Smashes, Thrashes & Hits (in cui cantò la sua versione della ballad Beth), e ripropose la sua voce in Hot in the Shade, in particolare nel brano Little Caesar.
Chiuso il tour di Hot in the Shade con la performance del 9 novembre 1990 al Madison Square Garden di New York, Eric dovette fermarsi per problemi di salute piuttosto gravi, che in poco tempo portarono alla sua scomparsa.
Eric Carr: la morte
Al batterista venne diagnosticato nel 1990 un cancro al cuore. Rapidamente, il male si estese fino ai polmoni, costringendo l’artista all’ospedale. Migliorò leggermente con la chemio, ma non poté tornare dietro le pelli. La sua ultima incisione con i Kiss fu l’esecuzione dei cori in God Gave Rock N’ Roll to You II.
Nel 1991 le cure sembrarono però aver fatto effetto, e i medici si sbilanciarono affermando che era completamente guarito. Fu una gioia di breve durata. Due mesi dopo, infatti, Eric venne ricoverato di nuovo per due emorragie cerebrali. Morì il 24 novembre 1991.
Anni dopo la sua morte, nel 1999, venne pubblicato un album a suo nome dal colelga Bruce Kulick: Rockology. Di seguito Eyes of Love:
Sai che…
– I genitori erano originari di Palermo.
– Da bambino era appassionato di astronomia.
– Il suo primo strumento fu la tromba.
– Per sostenere un provino coi Kiss dovette tagliarsi i baffi.
– Scelse di utilizzare un nome d’arte su consiglio della sua ragazza. Prima di Eric Carr si faceva chiamare Rusty Blades.
– Eric fu uno dei primi batteristi ad adottare un rullante carico di effetti, tipico degli anni Ottanta.
– Al momento del decesso, la fidanzata di Eric Carr era la playmate Carrie Stevens.
– Per un tragico e curioso caso, Eric Carr morì nello stesso giorno di Freddie Mercury.
Di seguito la versione di Beth cantata da Eric Carr: