Da Shoplifters of the World Unite a The Boy With the Thorn in His Side, le canzoni più iconiche della carriera musicale degli Smith, capitanati da Morrissey.
Più di 30 anni fa gli Smiths si sono detti addio, ma il mondo non ha mai dimenticato il loro contributo alla musica. Hanno inserito un importante tassello nella storia del rock & roll, dal giorno in cui Johnny Marr pronunciò le seguenti parole: “Sono giunto per formare la band più grande del mondo“. Nel corso della loro carriera, ci sono stati flop e altri top – come succede spesso per ogni artista e/o gruppo – ma bisogna sottolineare il fatto che il quartetto di Manchester – composto da Morrissey, Johnny Marr, Andy Rourke e Mike Joyce – ha reso reali i sogni e ha cambiato il mondo.
Smiths, le canzoni più amate
Iniziamo la nostra lista con Shoplifters of the World Unite (1987). Morrissey prende i soldi e corre, mentre Marr diventa un eroe col potere della sua chitarra, completo di una pausa metal degna di Sunset Strip.
Il video di Shoplifters of the World Unite:
Passiamo, poi, a What Difference Does It Make? (1984). Per qualche pazza ragione, alla band non piaceva questo brano. Morrissey dichiarò: “Pensavo fosse assolutamente terribile il giorno dopo che il disco era stato pubblicato“. Il loro terzo singolo è un motivo di devozione, proprio a partire dall’apertura: “Tutti gli uomini hanno segreti ed ecco il mio“.
Il video di What Difference Does It Make?:
C’è, poi, Shakespeare’s Sister (1985). Uno spettacolo horror psichedelico rockabilly, con uno dei testi più spiritosi di Moz. Il brano è stato il loro primo vero flop commerciale. Il titolo della canzone deriva dal romanzo di Virginia Woolf, A Room of One’s Own – non il genere di cose a cui le pop star si sarebbero dovute interessare nel 1985. “Un disco molto importante da pubblicare in quel momento“, ha detto Marr. “Abbastanza audace, un po ‘matto. Ecco perché l’ho adorato“.
Il video di Shakespeare’s Sister:
Smiths, You’ve Got Everything Now e The Boy With the Thorn in His Side
“Sei l’unico figlio di tua madre e sei un disperato” – un perfetto esempio di come Morrissey possa raccontare sei o sette storie contorte in una sola riga.
Il video di You’ve Got Everything Now:
Infine, citiamo The Boy With the Thorn in His Side (1985). Nell’autunno del 1985, questo singolo fu una svolta, un avvertimento che questi bei diavoli stavano per sconvolgere tutto. La canzone ha aperto una nuova strada musicalmente ed emotivamente, con le sontuose chitarre in stile flamenco di Marr. Morrissey ha confessato che dietro tutto il suo odio, c’era un saccheggio di amore per l’amore. I suoi gemiti felici nell’ultimo minuto dimostrano che non aveva bisogno di parole per cantare la sua vita.
Il video di The Boy With the Thorn in His Side: