Alla scoperta di Renato Zero, icona glam della musica italiana: dalla malattia infantile al successo passando per la vita privata e… Zerolandia.
Nato il 30 settembre del 1950, Renato Zero, all’anagrafe Renato Fiacchini, è di fatto una leggenda della musica italiana. Del segno della bilancia, si tratta di un artista eclettico e talentuoso, un cantante che ha inciso alcuni successi indimenticabili ed è entrato nel cuore di tutti quanti gli italiani con la sua musica e la sua simpatia. Andiamo alla scoperta di alcune curiosità sul Re dei Sorcini.
La carriera di Renato Zero: dal cinema al successo
Appena nato il piccolo Renato è costretto ad affrontare la prima prova della sua vita, una forma di anemia che lo costringe a una trasfusione completa. Nonostante fosse ancora molto piccolo, il ragazzo avrebbe tratto da quell’esperienza un senso di forte attaccamento alla vita.
Renato Zero cresce con la passione per l’arte ma non voleva fare il cantante, almeno inizialmente. Ha studiato infatti al Roberto Rossellini, un Istituto per la Cinematografia e la Televisione. Decide di lasciare gli studi a sedici anni e inizia la sua carriera al seguito di Rita Pavone. Come cantante? No, come ballerino!
I primi passi nel mondo della musica li fa al fianco di due regine della canzone italiana, Mia Martini e Loredana Berté, niente male per un ragazzo alle prime armi. Negli anni settanta abbraccia la moda del glam rock e inizia a costruirsi un personaggio controverso ma apprezzato. Parliamo di un personaggio decisamente sopra le righe che intorno alla fine degli anni ’70 compra un tendone del circo Togni e gli dà il nome di Zerolandia. Tanto per capire il tipo.
Uno dei tanti misteri che accompagna il cantante è legato al soprannome dei suoi fan, i cosiddetti sorcini. Sembra che sia stato lo stesso Renato Zero a dare questo nome al nutrito popolo dei suoi sostenitori. Si racconta negli anni Ottanta, quando ormai era un’icona della musica italiana, sia rimasto impressionato da una folla che lo seguiva in motorino. A quel punto Renato avrebbe detto che sembravano tanti sorci. Il resto è storia, o meglio è la storia di milioni di persone che amano Renato Zero e le sue canzoni.
Le migliori canzoni di Renato Zero
Il cantante ha avuto il merito di spaccare in due l’opinione pubblica creando una folta ala di estimatori e un nutrito gruppo di critici. A mettere d’accordo tutti ci hanno pensato alcune canzoni di Renato Zero che sono capolavori indiscussi.
Renato Zero, Cercami
Cercami è forse una delle canzoni meno di impatto del cantautore ma grazie al testo poetico, al ritornello ormai storico e all’interpretazione magistrale è diventata una vera e propria hit.
Di seguito il video di Cercami:
Renato Zero, Magari
Altra canzone di nicchia, Magari è una delle canzoni più apprezzate dai sorcini, dai puristi e dagli ammiratori storici del cantante.
Di seguito il video di Magari:
Renato Zero, I migliori anni della nostra vita
E arriviamo infine a quello che è universalmente riconosciuto come un capolavoro del cantante e di tutto il movimento musicale italiano. Insomma, I migliori anni della nostra vita non ha bisogno di presentazioni.
Di seguito il video de I migliori anni della nostra vita:
Renato Zero, La favola mia
Altra canzone storca di Renato Zero è senza dubbio La favola mia, un concentrato di romanticismo e talento.
Di seguito il video di La favola mia:
La vita privata di Renato Zero
È credenza diffusa che il cantante sia gay. Renato Zero in effetti ha sempre adottato uno stile decisamente appariscente e non è mai stato un’icona della virilità, almeno come viene intesa dall’opinione pubblica. Il Renato Nazionale però ha sempre affermato di essere attratto dalle donne. In effetti la sua relazione con Lucy, la sua segretaria, è cosa nota, così come la sua storia con Enrica Bonaccorti. Il cantante ha anche un figlio, Roberto Anselmi Fiacchini, adottato nel 2003.
In pochi sanno che Renato ha ispirato un noto personaggio del cinema. Tim Burton, grande ammiratore del cantante, avrebbe chiesto alla star Johnny Depp di ispirarsi proprio al noto artista per dare una caratterizzazione forte a Willy Wonka, il misterioso proprietario de La Fabbrica di cioccolato.