Sanremo 2023, le pagelle della terza serata: i promossi e i bocciati della terza puntata del Festival.
Il Festival di Sanremo 2023 è giù oltre il giro di boa. Dopo le emozionanti prime tre serate, abbiamo ascoltato tutte e ventotto le canzoni in gara in questa edizione, e ci siamo fatti un’idea ormai abbastanza concreta di quello che potrà regalare questa kermesse fino alla fine. Nella serata dominata dai Måneskin e da Paola Egonu, con spazio per tanti ospiti graditi e tanti momenti di spettacolo, non sono mancati infatti attimi di musica più o meno esaltanti. Ecco le pagelle di Sanremo: i promossi e i bocciati (tra i cantanti) di questa terza puntata del Festival.
Pagelle terza serata Sanremo 2023: i promossi…
Colapesce Dimartino: 8
Si conferma un brano riuscito, meno accattivante di Musica leggerissima, forse, ma tremendamente simpatico. Stavolta possono davvero concorrere per arrivare a una vittoria che solo due anni fa sarebbe stata inimmaginabile.
Lazza: 8
Musicalmente qui siamo nell’ambito dell’iper-contemporaneità, ma allo stesso tempo il brano risulta adattissimo anche a un palco ‘vecchio’ come l’Ariston. Lazza è la rivincita di una scena che ha per troppo tempo snobbato Sanremo, e che da Sanremo è stata a lungo tenuta lontana. Mezzo punto per il gesto da vero ‘core de mamma’.
Gianluca Grignani: 8
Dopo qualche ascolto ci si rende conto di quanto il brano presentato quest’anno da Grignani non sia scontato, per Sanremo, né come struttura né come testo. Gianluca non la canta benissimo, ma ormai non gli si chiede più chiesto. Da lui vogliamo le emozioni, e quelle stasera sono arrivate. Mezzo punto in più per aver gestito con maturità l’inconveniente tecnico.
Coma_Cose: 8
La canzoncina resta una canzoncina, ma il testo è sincero e scritto con immagini che arrivano dritto al cuore. E poi non saranno i più intonati del lotto, ma la loro chimica va premiata. Specialmente nel giorno in cui annunciano il loro matrimonio.
Giorgia: 7
Non sarà la nuova Come saprei o Di sole e d’azzurro, ma Parole dette male resta qualcosa di più di una bella canzone. E oggi Giorgia è impeccabile, o quasi.
Marco Mengoni: 7
Per dare dinamismo a un brano che sembra appiattirsi al secondo ascolto forse esagera nell’enfasi. Resta comunque un’ottima proposta di un artista che conferma, se ce ne fosse bisogno, di essere uno dei migliori talenti degli ultimi quindici anni di musica pop italiana.
Articolo 31: 7
Meno emozione rispetto al debutto, ma gli Articolo in questa versione nostalgica continuano a funzionare davvero bene.
Mara Sattei: 7
Non è perfetta nell’interpretazione, e il brano ha comunque davvero poco di originale sia nel testo che nella musica. Rimane però una proposta credibile e che le calza bene.
Elodie: 7
Ormai una sicurezza, con un brano contemporaneo ma non eccessivo. Regge la prova del secondo ascolto e si candida per finire ai vertici della classifica finale.
Mr. Rain: 7
Si conferma la canzone più ruffiana tra tutte e ventotto quelle presentate in questa edizione. Ma è anche irresistibile, ammettiamolo…
Tananai: 6
Ci si abitua a tutto, anche a questo Tananai in versione seriosa e romantica. Il brano è quanto di più sanremese ci potesse essere, ma al secondo ascolto diventa più coinvolgente.
Ultimo: 6
Saranno state le polemiche della sua ultima apparizione a Sanremo, ma in questa edizione Ultimo sembra crederci poco. Alba comunque è un brano che ha un suo perché, e che cresce al secondo ascolto.
Rosa Chemical: 6
Forse è il brano più divertente e caciarone di quest’edizione, e lui vince sicuramente il premio per il personaggio di quest’edizione. Più di questo, obiettivamente, è difficile chiedergli.
Anna Oxa: 6
Sale, e non potrebbe essere altrimenti, la sua performance dopo un debutto tiepido e deludente. Il brano è tosto, uno dei più complessi di questa edizione, e gli va dato tempo. Lei comunque oggi è apparsa molto più centrata.
Levante: 6
Cresce rispetto alla prima serata. L’energia non le manca, ma da lei era comunque lecito aspettarsi qualcosa di più.
Madame: 6
Per lei vale un discorso simile rispetto a quello fatto per Levante. Il brano è interessante e funziona, ma il peso delle aspettative la schiaccia. Ci si poteva aspettare qualcosa di migliore. Questo da una ragazza del suo talento è il minimo sindacale.
I Cugini di Campagna: 6
Al secondo ascolto Lettera 22 acquisisce profondità e credibilità. Il gruppo romano dimostra di essere qualcosa in più di provocazioni e lustrini, godendosi il coronamento di una carriera comunque di altissimo livello.
Sethu: 6
Entrato oltre l’una, riesce a ravvivare un po’ un Ariston stanco dalla lunga maratona imposta da Ama.
Modà: 6
Usciti anche loro a tarda notte, si limitano a fare il proprio compito, con grande professionalità e la consueta eleganza, ma senza poter incidere in modo particolare.
Colla Zio: 6
Anche loro competono per il premio canzone più ‘caciarona’ di questa edizione, e con grandissime possibilità di vittoria. Per il resto c’è poco altro da dire, fanno al meglio ciò che possono.
…e i bocciati
Leo Gassmann: 5
Siamo contenti di vedere Leo divertirsi sul palco. Resta però forte l’impressione di un brano che Zanotti dei Pinguini ha probabilmente scritto più immaginandolo su se stesso che sul giovane figlio e nipote d’arte.
Shari: 5
Performance discreta. Il pezzo perde di mordente al secondo ascolto, ma lei rimane un personaggio interessante e dal potenziale ancora da scoprire.
Ariete: 5
Come una squadra Primavera messa a giocare nel campionato di Serie A. Il pezzo non è brutto, ma lei è ancora acerba.
gIANMARIA: 5
Ci mette enfasi e cuore, si vede che ci teneva tanto ad arrivarci su questo palco. Ce l’ha fatta, ma anche nel suo caso forse è stato un po’ troppo presto.
LDA: 5
Continua a convincere a livello di interpretazione, pulito e preciso, forse anche troppo. Ma la canzone al secondo ascolto inizia a scricchiolare in maniera preoccupante…
Will: 5
Come quasi tutti gli altri concorrenti di Sanremo Giovani funge da riempitivo all’interno di questo Festival, utile soprattutto per il FantaSanremo. La canzoncina però non è brutta, seppure un po’ banale.
Paola e Chiara: 4
Furore è un brano che più ascolti e più ti verrebbe voglia di ballare. Ma oggi le due Iezzi hanno cantato anche peggio della prima volta. Insomma, gli vogliamo bene e non vediamo l’ora di vederle nuovamente… magari al Festivalbar.
Olly: 4
Della sua canzone ciò che rimane è solo una cosa: l’autotune.