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Sanremo 2022: Iva Zanicchi, una donna da record

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Iva Zanicchi

Iva Zanicchi a Sanremo 2022 con Voglio amarti: il significato della nuova canzone della veterana del Festival.

La vera veterana di questo Festival di Sanremo 2022 ha un solo nome e cognome: Iva Zanicchi. E non potrebbe essere altrimenti. Non solo perché la grande cantante emiliana vanta il record di vittorie al Festival, con ben tre trionfi tra gli anni Sessanta e i Settanta. Ma anche perché ha collezionato nella sua carriera, prima di questo 2022, ben dieci partecipazioni in gara sul palco dell’Ariston. Numeri importanti per un’artista leggendaria, che porta tutta la sua classe in questa edizione, senza puntare alla vittoria, ma cercando un effetto sorpresa, per ripercorrere magari le orme di Orietta Berti.

Iva Zanicchi, Voglio amarti: il significato

Voglio amarti è stata presentata dalla stessa Iva come una canzone classica, ma leggermente, e con inserti blues, genere che lei ama alla follia. Il brano è di per sé un brano d’amore, ma universale.

Iva Zanicchi
Iva Zanicchi

Come spiegato dalla stessa Aquila di Ligonchio ai microfoni di RaiPlay, Voglio amarti è una canzone che si sposa benissimo con questo periodo, in cui abbiamo bisogno di amore, amore e ancora amore. Il messaggio è chiaro: si tratta di un invito a tutti per pensare più ad amare che a fare polemiche, sprecando il proprio tempo e la propria vita.

Iva Zanicchi a Sanremo

La carriera di Iva Zanicchi si è incrociata in moltissime occasioni con il Festival di Sanremo. Due volte ha partecipato come ospite d’onore, nel 1977 con Arrivederci, padre, e poi nel 1979 con Per te e Pronto 113. Nel 2001 è stata seduta al tavolo della giuria di qualità, mentre nel 2005 è stata opinionista.

A fare la storia sono state però le sue partecipazioni in gara nella kermesse. A partire dal lontanissimo 1965, quando presentò I tuoi anni più belli in abbinamento a Gene Pitney. Non arrivò nemmeno in finale. Una mezza delusione, come quella dell’anno successivo, quando cantò La notte dell’addio con Vic Dana, finendo tredicesima. Il suo primo grande exploit arrivò nel 1967. In abbinamento con Claudio Villa cantò Non pensare a me e portò a casa un grande trionfo.

Quarta partecipazione consecutiva nel 1968, stavolta con Udo Jurgens e con il brano Per vivere. Dopo il successo dell’anno precedente, mancò di nuovo la finale. Il più grande successo della sua carriera arrivò però nel 1969, quando cantò Zingara con Bobby Solo, arrivando alla seconda straordinaria vittoria. Per la sesta volta consecutiva partecipò a Sanremo anche nel 1970, e aprì il nuovo decennio con L’arca di Noè, in abbinamento al grande Sergio Endrigo, chiudendo al terzo posto.

Dopo una striscia del genere, l’Aquila di Ligonchio scelse finalmente di prendersi una pausa per godersi altre soddisfazioni nella sua carriera. Tornò però in gara nel 1974 con Ciao cara come stai?, in un Festival già diverso e cambiato nel suo regolamento. Ma la classe di Iva era ancora inarrivabile, e si prese così la soddisfazione della terza vittoria.

Da qui in avanti le sue partecipazioni al Festival, almeno in gara, si fecero più rade. Tornò nel 1984 con Chi (mi darà), finendo al nono posto. Quindi, per 19 anni si tenne lontana dalla competizione, fino al 2003, quando presentò Fossi un tango, chiudendo ventesima. Non andò meglio nel 2009, finora la sua ultima partecipazione, con Ti voglio senza amore, canzone non classificata per la finale. Riuscirà a fare meglio nel 2022? Ne siamo sicuri. Non vincerà la competizione, ma difficilmente la vedremo molto oltre il quindicesimo posto.

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