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Sanremo 2021: Orietta Berti è l’evergreen di cui non si può fare a meno

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Orietta Berti a Sanremo 2021 con Quando ti sei innamorato: il significato della nuova canzone dell’usignolo di Cavriago e la sua storia al Festival.

Un’esperta tra i veterani. Orietta Berti è in un certo senso l’unica memoria storica di Sanremo in questa edizione 2021. Vero, ci sono già ex campioni e artisti che hanno calcato l’Ariston in diverse occasioni, come Francesco Renga, Arisa e Noemi, ma la vera esperta della kermesse è solo lei. L’evergreen di cui il Festival non può ancora fare a meno, anche se le sue possibilità reali di vittoria sono ridotte al lumicino.

Orietta Berti, Quando ti sei innamorato: il significato

A 29 anni dalla sua ultima volta in gara a Sanremo, l’usignolo di Cavriago torna sul palco per rinverdire la propria carriera e mostrare ancora una volta tutta la sua classe. Per l’occasione presenta un brano di Francesco Boccia, Ciro Esposti, Enzo Campagnoli e Marco Rettani, dal titolo Quando ti sei innamorato.

Orietta Berti

Così la cantante ha presentato questo pezzo: “Quando ti sei innamorato parla di un incontro che fa nascere una grande passione. È un percorso melodico con una struttura musicale sia classica che moderna. Sarò serena e anche felice perché salirò sul palco e canterò dal vivo con una grande orchestra“.

Orietta Berti a Sanremo

Come detto, Orietta sarà la veterana dei veterani in questo Festival 2021. La cantante emiliana ha infatti collezionato fin qui ben undici partecipazioni alla kermesse. La prima è datata 1966, quando presentò Io ti darò di più, brano scritto da Memo Remigi, in abbinamento a Ornella Vanoni. Finì sesta:


L’anno successivo interpretò il brano Io, tu e le rose, in abbinamento stavolta a Les Compagnons de la Chanson. Migliorò leggermente la sua performance, arrivando quinta:


Terza partecipazione consecutiva nel 1968 con Tu che non sorridi mai, in abbinamento a Piergiorgio Farina. Stavolta la sua avventura non fu particolarmente fortunata: non si classificò per la finale. Nel 1969 interpretò Quando l’amore diventa poesia, con testo di Mogol, abbinata a Massimo Ranieri. E stavolta chiuse al decimo posto:


Per la quinta volta consecutiva calcò il palco dell’Ariston nel 1970, abbinata a Mario Tessuto. Nell’occasione presentò il brano Tipitipiti, classificandosi ottava:


Finalmente si prese una pausa. Per rivederla nel cast di Sanremo si dovette aspettare addirittura fino al 1974, quando cantò Occhi rossi (Tramonto d’amore). E fu la sua miglior partecipazione, con un bel terzo posto portato a casa:


Nel 1976 si ripresentò alla kermesse con Omar, chiudendo 11esima, per poi prendersi un’altra pausa di cinque anni. Tornò a Sanremo nel 1981, citando un suo vecchio successo in La barca non va più scritta da Bruno Lauzi. Arrivò tra i finalisti ma senza ottenere la vittoria. Non riuscì a centrare la finale invece l’anno dopo, con America in. Fu ottima invece la partecipazione nel 1986, quando interpretò il brano Futuro scritto da Umberto Balsamo e si piazzò sesta:


La sua ultima partecipazione fin qui è del 1992, in coppia con Giorgio Faletti per interpretare il brano Rumba di tango, che non gli permise di arrivare in finale. Cosa aspettarsi da questo suo grande ritorno al Festival? La sua è una partecipazione nostalgica e strategica. Si divertirà sicuramente, ma alla fine dovrebbe terminare nella seconda metà della classifica, se non anche tra gli ultimi posti.

Da: Notizie Musica

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