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Rolling Stones, Jagger e Richards: “Charlie Watts era la roccia su cui abbiamo costruito tutto”

Tempo di Lettura: 2 minuti

Mick Jagger e Keith Richards dei Rolling Stones hanno parlato per la prima volta di Charlie Watts, il batterista scomparso il 24 agosto.

Passa il tempo, il dolore è ancora forte, ma non quanto la nostalgia. I Rolling Stones stanno andando avanti, il loro No Filter Tour è cominciato, ma il pensiero corre sempre a Charlie Watts, lo storico batterista scomparso il 24 agosto a 80 anni. Per la prima volta i due leader del gruppo, Mick Jagger e Keith Richards, hanno parlato di questa morte che li ha lasciati sgomenti, privi di un elemento fondamentale della loro storia. E hanno svelato quanto sia stato importante il suo ruolo per il loro successo.

The Rolling Stones

Rolling Stones: le parole di Jagger e Richards su Charlie Watts

Intervistati da Rolling Stone USA, il cantante e il chitarrista hanno svelato quanto sia stato importante Charlie per la loro storia. Non solo ha sempre suonato in maniera stupenda, ma era sempre pronto a discutere su come fare le cose al meglio.

Racconta Mick: “Charlie ha tenuto insieme la band per così tanto tempo, da un punto di vista musicale, perché era la roccia su cui tutto il resto è stato costruito. Ci dava uno stupendo senso dello swing che sarebbe piaciuto a molte altre band (…). Per noi è una perdita enorme. È dura, molto dura“.

L’amicizia tra Charlie Watts e Keith Richards

Charlie e Keith non erano solo due compagni di band, ma erano veri amici. Lo ricorda ancora una volta il chitarrista, che ricorda in particolare l’incredibile senso dell’umorismo del batterista: “Se riuscivi a toccare la corda giusta, non smetteva più di ridere ed era la cosa più divertente del mondo. Teneva questo senso dell’umorismo tutto per sé, fino a quando non riuscivi ad accenderlo. E a quel punto faceva morire dal ridere“.

Il fatto che Charlie fosse il mio ‘letto’ è stata una delle cose vitali del far parte di questa band“, ha quindi aggiunto l’artista nella sua intervista. Keith sapeva che avrebbe sempre dormito splendidamente, finché si fosse poggiato sul batterista, rimanendo sulla metafora. Da quando aveva 19 anni ha sempre potuto fare affidamento su questa certezza, e anche per questo la sua dipartita adesso lo pone di fronte a una situaizone cui non era preparato.

Di seguito un video del tributo della band per Watts:

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