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Patty pravo denuncia Mario Luzzato: “Mai subito violenza”

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Patty Pravo

Mario Luzzato Fegiz ha raccontato che Patty Pravo veniva picchiata per convincerla a salire sul palco: lei nega tutto e lo ha denunciato.

Patty Pravo, iconica interprete di brani come “Pensiero stupendo“, sarebbe stata picchiata per convincerla a salire sul palco: a raccontarlo è il giornalista Mario Luzzato Fegiz. Peccato che la diretta interessata neghi tutto, ed anzi, abbia deciso di adire le vie legali per fermare queste calunnie.

Le dichiarazioni di Mario Luzzato Fegiz

Tutto è iniziato da alcune dichiarazioni rilasciate da Mario Luzzato Fegiz a MowMag. Il giornalista ha parlato di presunte violenze e coercizioni ripetutamente subite da Patty Pravo al fine di convincerla a salire sul palco.

Si rifiutava di salire sul palco, al momento di andare in scena: panico, capriccio, problemi psichici? Non si sa. La leggenda narra che veniva picchiata dal suo manager che ai tempi era Enrico Rovelli, oppure da qualche fidanzato. Dopo averle prese cantava regolarmente.” – ha raccontato il giornalista.

Patty Pravo
Patty Pravo

Poi Luzzato racconta un episodio preciso: “Una sera, in un locale di Catania, proprietà di un malavitoso, la scena si consuma di nuovo: Patty non vuole esibirsi. Allora il figlio del proprietario la minacciò avvicinandole il vetro di una bottiglia alla gola: alla fine cantò benissimo.”

La replica e la denuncia di Patty Pravo

Per Patty Pravo le parole del giornalista non sono altro che menzogne: lo fa sapere lei stessa tramite un post condiviso su Instagram. “A seguito delle false dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa dal Sig. Mario Luzzatto Fegiz, Patty Pravo ha dato mandato al suo ufficio legale per predisporre nelle sedi opportune ogni azione sia civile che penale a tutela della sua persona” – si legge.

In un periodo in cui si ha notizia ogni giorno di violenze di genere sulle donne, Patty smentisce di aver subito ogni forma di violenza raccontata da Fegiz e si dichiara solidale con tutte le donne vessate e umiliate, invitando le stesse a non avere paura a denunciare” – conclude.

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