Paolo Bonolis, conduttore del Festival dal 2005 al 2009, ha espresso diverse critiche nei confronti delle ultime edizioni di Sanremo.
Ospite del Giffoni Film Festival, Paolo Bonolis si è lasciato andare a diverse critiche nei confronti delle ultime edizioni del Festival di Sanremo. Il conduttore romano è stato direttore artistico della kermesse dal 2005 al 2009: da allora, a suo dire, le cose sarebbero cambiate parecchio e non in meglio.
Paolo Bonolis: “I grandi ospiti non ci sono più”
Le parole di Paolo Bonolis sono state riportate da Repubblica: “I grandi ospiti non ci sono più perché, credo che costino troppo. Visto che non c’è controprogrammazione, è sufficiente fare delle lunghe puntate di ‘Domenica In’ con una gara canora in mezzo. Può anche darsi che sia questo il ragionamento, che è economicamente più che legittimo“.
Nelle ultime edizioni, secondo il conduttore: “C’era una fotografia bellissima, una scenografia meravigliosa. Ci sono delle cose fatte bene ma secondo me anche il contenuto dovrebbe essere un po’ più sostanzioso.”
Poi ha sottolineato: “Credo che un evento, l’evento della televisione italiana, vada eventizzato. E per eventizzarlo deve uscire qualcosa che altrimenti nei mesi precedenti la televisione italiana non è in grado di poterti offrire: allora diventa un evento“.
Paolo Bonolis: le sue edizioni del Festival
Bonolis ha poi parlato delle edizioni di Sanremo di cui lui stesso è stato direttore artistico: “Nel 2005 abbiamo veramente cambiato il festival rispetto a quello che era prima, mi è stata data la possibilità di poterlo cambiare“.
Il conduttore ha poi raccontato di aver inventato lui la serata delle cover: “Mi permisi nel 2005 di parlare con i cantanti che avrebbero partecipato alla manifestazione e dirgli ‘Perché una sera, voi che siete maestri dell’arte del canto e della composizione musicale, non vi divertite a fare una fantasia su quello che vi appartiene?’”
“E’ nata così la serata del venerdì allora, adesso del giovedì, dove loro interpretavano la loro canzone a modo loro, in una maniera differente dall’interpretazione che avrebbero dato la gara sanremese, ed è una cosa che viene fatta ancora oggi“.