Orietta Berti è tornata a parlare del suicidio di Luigi Tenco, per lei mai esistito: ecco la confessione della cantante emiliana a Permesso Maisano.
Luigi Tenco non si è suicidato. Questa la tesi e il pensiero di chi quei giorni tremendi della morte del cantautore ligure d’adozione li ha vissuti da vicino: Orietta Berti. L’usignolo di Cavriago ha confessato ai microfoni di Piacere Maisano, su TV8, che secondo lei l’artista di Lontano, lontano non si è mai ucciso. Una tragedia che però rimarrà per sempre una parte nera nella carriera della cantante emiliana.
Orietta Berti parla del suicidio di Luigi Tenco
L’edizione 1967 del Festival di Sanremo sarà ricordata per sempre per il suicidio di Luigi Tenco. Una morte ricca di misteri, un enigma irrisolto di cui forse nessuno più ormai ricorda la verità. Nel suo biglietto di addio, l’artista citò proprio una canzone di Orietta Berti, Io, tu e le rose, che il pubblico aveva promosso in finale escludendo, di fatto, il suo brano.
Questo il collegamento che per sempre unirà la morte di Tenco alla carriera di Orietta, che è tornata sull’argomento ai microfoni di TV8. Secondo il racconto della veterana della canzone italiana, Luigi non era apparso turbato nemmeno durante le prove. Nel pomeriggio che ha preceduto la sua morte, erano anche andati a mangiare insieme, e non aveva espresso nessun commento sulla sua canzone, non l’aveva minimamente criticata nemmeno quando gli era capitata l’opportunità. Ciò non toglie che la presenza del brano sul biglietto d’addio è una tragedia che la Berti non ha più rimosso: “Questo rimorso ce l’avrò per tutta la vita. Quel periodo non lo dimenticherò mai, sarà sempre una parte nera della mia carriera finché non verrà fuori la verità, se verrà fuori“.
Orietta Berti: Tenco non si è suicidato
Nel corso della sua intervista confessione, Orietta ha anche detto la sua sul presunto suicidio: “Io non ci ho mai creduto“. Un parere importante e fermo. Quel giorno l’ha chiamata il fratello di Tenco, dicendole che immaginava in che stato potesse essere, ma che la calligrafia sul biglietto non poteva essere quella di Luigi. Un indizio rafforzato dalle parole di Sandro Ciotti, grande amico del cantautore di Cassine, che le confermò incontrandola in albergo: “Orietta, non ha scritto Luigi quel biglietti, ci sono tre errori di ortografia che lui non avrebbe mai fatto“.
Di seguito l’audio di Io, tu e le rose:
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