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Nek: “Mi sono squarciato la mano, ma dalle difficoltà possono nascere opportunità”

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Nek è stato protagonista di un emozionante monologo a Le Iene: le parole del cantante sulle opportunità.

Dal letame nascono i fior. Lo cantava Fabrizio De André oltre cinquant’anni fa, ed è una lezione che vale sempre, oggi come ieri, ieri come domani. Lo sa bene anche Nek, che con altre parole ha voluto provare a far arrivare questo stesso messaggio ai suoi fan e ai telespettatori dei Le Iene. Ospite della puntata del 15 novembre dello show di Italia 1, il cantautore di Sassuolo ha parlato della sua carriera, della sua vita, e ha voluto sottolineare un concetto importantissimo: dalle cose brutte possono nascere nuove opportunità, il cambiamento bisogna accettarlo.

Nek racconta il dolore per la scomparsa del padre

Di difficoltà anche Nek, artista di grande talento e uomo di indubbio fascino, ne ha dovute affrontare molte. Come ad esempio le critiche ricevute nel 1993 quando debuttò a Sanremo con il criticatissimo brano In te. Un brano che avrebbe potuto stroncargli la carriera, ma che invece gli diede la forza per abbattere i pregiudizi e far ricredere tutti coloro che lo avevano attaccato.

Nek

In anni più recenti, Filippo ha dovuto poi affrontare un altro momento delicatissimo: la scomparsa del padre. Un decesso che lo ha quasi paralizzato: “Il dolore mi ha messo di fronte a una grande verità: non sarei mai più stato la stessa persona. E anche in quella occasione mi ha aiutato il coraggio, ma un coraggio diverso: quello della debolezza. Il coraggio di accettare il cambiamento“.

Nek e la lezione imparata dopo l’incidente

L’ultimo grande momento delicato della sua storia è avvenuto un paio d’anni fa, quando con una sega circolare si è procurato una ferita alla mano che ha bloccato la sua carriera per molti mesi. Un momento terribile, che avrebbe potuto costargli molto caro. Per qualcuno, la sua carriera sarebbe potuta finire lì, almeno quella da musicista. Ma Filippo non si è arreso, ancora una volta, e ha dimostrato che nella vita si può andare oltre ogni ostacolo.

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Mi sono squarciato la mano. La mano, per un musicista, è tutto. Cosa sarei stato io senza musica?“, si è chiesto il cantautore, dandosi questa risposta: “Ho accettato che, forse, ci sarebbe stato un nuovo Filippo, diverso. Ho avuto fiducia che nel buio si potesse accendere una luce. Ed è andata bene. (…) Non è facile, ma se impariamo ad accettarle, anche le cose brutte possono trasformarsi in un’opportunità di riscatto“. Di seguito il video del suo monologo:

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