Site icon Zerouno TV Music Taormina

Morgan su Eddie van Halen: “Era un genio, basta ascoltare il riff di Jump”

Tempo di Lettura: 3 minuti

Morgan ha voluto ricordare il grande Eddie van Halen sottolineando la sua genialità attraverso il più iconico riff di sintetizzatore della storia.

Tra le tante voci che hanno voluto ricordare la grandezza di Eddie van Halen, c’è anche quella di Morgan. Il cantautore ex Bluvertigo con un post su Instagram ha tributato il suo omaggio al chitarrista dei Van Halen, ma non partendo da uno dei suoi assolo portentosi, come quello di Beat It o Eruption, ma dal più iconico riff di sintetizzatore della storia: quello di Jump.

Morgan, Van Halen e il riff di Jump

Basterebbe pensare che uno dei più preparati e virtuosi chitarristi di tutti i tempi ha fatto il suo più grande successo suonando un sintetizzatore al posto della chitarra. Questo basta e avanza per rendersi conto di che cosa è un genio“, ha scritto Morgan su Instagram, iniziando il suo lungo omaggio allo storico chitarrista di origine olandese.

Morgan

L’artista brianzolo sottolinea infatti come il genio non sia mai lineare, dritto, e non sia sempre colui che inventa le cose, ma che spesso le reinventa. Per esempio, un suo compagno di classe, bocciato due volte, un giorno entrò in classe e spiegò di aver fatto una scoperta clamorosa. Dopo averla enunciata, il professore gli disse che si trattava del teorema di Pitagora, e che era stato scoperto già secoli e secoli prima, ma questo non toglieva nulla alla sua genialità in quel momento.

Perché Eddie van Halen era un genio secondo Morgan

Tornando a Eddie, l’ex giudice di X Factor spiega: “Prese un sintetizzatore proprio nel momento in cui i sintetizzatori rappresentavano ‘l’anti musica’ […] Ma lui se ne sbatté altamente del banale chiacchiericcio dei detrattori un po’ ignorantelli e anche un po’ retrogradi […] Prese un Oberheim, che era il miglior synth all’epoca, era polifonico e programmabile, non fece quello che era scritto sul manuale d’istruzione o che si faceva negli studi di registrazione, perché mise il synth nell’ampli per chitarra et voilà! Fece il suono più bello di sintetizzatore mai ascoltato, il più potente, più perfetto, più fat, grasso, come deve essere un polisynth, e tutti muti“.

Ecco perché il riff di Jump (che ha tra l’altro anche uno dei suoi assolo migliori) è ancora oggi il più suonato e l’unico che, ogni volta, fa dire a qualcuno: “Wow!“. Di seguito il suo post:

View this post on Instagram

Basterebbe pensare che uno dei più preparati e virtuosi chitarristi di tutti i tempi ha fatto il suo più grande successo suonando un sintetizzatore al posto della chitarra. Questo basta e avanza per rendersi conto di che cosa è un genio. Un genio è colui che usa l’ingegno nell’arte o in qualsiasi altra cosa faccia. Infatti il genio non è dritto, non è lineare, ha delle lacune che sono voragini profonde tanto quanto sono alte le vette che raggiunge la sua mente. Il genio non usa mai le cose per come sono state fatte o per come gliele hanno spiegate perché si inventa tutto, compreso quel che già è stato inventato. Un mio compagno di classe bocciato ben due volte, per cui di due anni più grande di me, in quarta ginnasio andò dal professore di matematica e gli disse: “ho scoperto una cosa pazzesca che mi ha sconvolto”, e il professore gli disse di spiegare a tutta la classe che cosa lo aveva sconvolto. Lui illustrò la sua ‘scoperta’ e il professore gli disse: “sei un genio, e non sto scherzando, perché hai scoperto il teorema di Pitagora, peccato che lui lo abbia già scoperto ma questo non toglie nulla alla tua genialità”. Eddie Van Halen prese un sintetizzatore proprio nel momento in cui i sintetizzatori rappresentavano ‘l’anti musica‘, l’anti rock, il cosiddetto suono plasticone. Ma lui se ne sbatté altamente del banale chiacchiericcio dilagante dei detrattori un po’ ignorantelli e anche un po’ retrogradi che dicevano male del sintetizzatore sputando sui dischi dei #queen o di #bowie. Lui fece quello che sapeva fare meglio: il suono. Prese un #oberheim che era il migliore synth all’epoca, era polifonico e programmabile, non fece quello che era scritto sul manuale d’istruzione o che si faceva negli studi di registrazione perché mise il synth nell’ampli per chitarra et voilà! Fece il suono più bello di sintetizzatore mai ascoltato, il più potente, più perfetto, più fat, grasso, come deve essere un polisynth, e tutti muti. Ecco il riff di Jump, ancora oggi appena accendo un sintetizzatore la prima cosa che faccio è il riff di Jump e ovunque, è matematico, c’è qualcuno che dice: wow! #eddievanhalen #riff #jump #synth #marcocastoldi #morgan @sergiosylvestreofficial

A post shared by Marco "Morgan" Castoldi (@morganofficial) on

Da: Notizie Musica

Exit mobile version