News

Moda e musica: storia di un legame ormai indissolubile

Tempo di Lettura: 3 minuti

Ragazza con chitarra

La musica è un universo che va ben oltre le sette notte.

Quando la si chiama in causa, infatti, è doveroso citare l’influenza che esercita sul costume, anche attraverso la moda e capi che hanno fatto la storia.

Il mondo della musica ha iniziato ad avere influenze significative sulla moda soprattutto nel dopoguerra; da allora, infatti, l’abbigliamento delle star del rock o del pop ha iniziato a essere copiato dai teenager e nei decenni successivi, tra t-shirt e felpe (che in siti e-commerce specializzati nel settore, vedi www.fullgadgets.com, si possono realizzare anche autonomamente), il merchandising delle band e dei cantanti ha letteralmente preso il largo.

Da allora, di acqua sotto i ponti ne è passata tantissima e si può parlare, oggi come oggi, di una vera e propria contaminazione tra moda, social e icone della musica (anche del passato).

Ragazza con chitarra

Quando la moda e i social si appropriano dei miti della musica

La contaminazione tra moda, social e musica negli ultimi anni non è stata esente da polemiche. Nulla di strano! Dopotutto, infatti, si parla di mondi estremamente complessi.

A caratterizzare la loro sinergia è stata, negli ultimi tempi, un trend che ha visto stelle di Instagram come Kendall e Kylie Jenner, sorelle minori di Kim Kardashian, lanciare linee di moda caratterizzate dalla presenza, nell’ambito delle collezioni, di t-shirt che richiamavano quelle di beniamini del rap come Tupac.

Questa iniziativa, legata a una capsule collection lanciata nel 2018, come già detto non è stata accolta con grande favore. 

A dimostrazione di ciò è possibile citare l’invito al boicottaggio da parte della madre di un altro mito del rap venuto a mancare giovanissimo: The Notorious B.I.G., anche lui inconsapevole protagonista della collezione delle sorelle minori di Kim Kardashian. 

Tutti i capi appena menzionati, come già detto caratterizzati dal medesimo design delle t-shirt indossate dai divi del rap, presentavano, in bella vista, i selfie delle allora giovanissime influencer.

Le più giovani del clan Kardashian non sono state le prime ad appropriarsi dei capi iconici di divi della musica. Per trovare una situazione simile, bisogna fare un passo indietro nel tempo al 2012.

In quell’anno, infatti, lo stilista francese Nicolas Ghesquière, per 15 anni in forze a Balenciaga e creativo al quale, secondo gli esperti del settore, si deve la rinascita del brand, ha prodotto per la maison delle t-shirt caratterizzate dalla presenza, in bella vista, di un font che a molti ha ricordato quello del merchandising e delle copertine dei dischi degli Iron Maiden.

Come non citare poi la scelta di un brand come Vetements, altra realtà del mondo della moda che, nelle sue collezioni, ha messo in primo piano magliette con loghi simili a quelli di alcuni gruppi musicali internazionali di spicco?

Le ragioni del trend

Questo trend di appropriazione è stato più volte al centro dell’attenzione dei sociologi e studiosi di costume. 

Uno dei punti di vista più diffusi vede in primo piano la convinzione secondo la quale, alla base di tutto, ci sia la centralità della post verità, modo di approcciarsi alla realtà che, da un lato, fa un grande appello all’emotività e, dall’altro, ha visto i simboli slegarsi definitivamente dai valori morali e politici ai quali sono stati connessi in maniera indissolubile per tanti anni. 

Quando si parla della sinergia tra musica, moda e web, è doveroso ricordare che, per quanto riguarda l’ultimo aspetto, non solo l’influencer marketing con i suoi volti ha influito, ma anche il fenomeno dei meme.

Degna di nota a tal proposito è stata la collaborazione, risalente al 2005, tra il brand Supreme e il designer Peter Saville, che ha riproposto, su una linea di t-shirt, uno dei suoi lavori grafici storici: la copertina di Unknown Pleasures, il primo album dei Joy Division.

Loading