Michele Bravi, Mantieni il bacio: il significato del nuovo singolo del cantautore di Città di Castello tratto dall’album La geografia del buio.
Michele Bravi apre il suo 2021 con Mantieni il bacio. Si tratta di un nuovo singolo tratto dall’album La geografia del buio, in arrivo il 29 gennaio. Dopo la lunga pausa che ha fatto seguito all’incidente che lo ha visto protagonista, l’artista avrebbe dovuto pubblicare il nuovo disco già nel 2020, ma il tutto è slittato a causa dell’emergenza Coronavirus. Adesso però non dovrebbero esserci più impedimenti. Ecco il significato del nuovo brano del cantautore di Città di Castello.
Michele Bravi, Mantieni il bacio: il significato
Il pezzo, secondo singolo dal nuovo album dopo La vita breve dei coriandoli, è stato scritto da Federica Abbate, Cheope e Massimo Recalcati. La produzione è affidata a Katoo, mentre nella parte strumentale Bravi è accompagnato al pianoforte da Andrea Manzoni.
Brano di grandissima intensità, racconta la necessità nell’esprimere l’amore ricevuto, l’amore che lo ha salvato e lo ha riportato nella quotidianità dopo il periodo buio che l’artista ha dovuto vivere negli ultimi anni. Spiega lo stesso Bravi, come riportato in un comunicato stampa: “Il bacio è l’immagine che, più di ogni altra, trasforma il male in pittura d’oro e la cicatrice del trauma in una poesia. Nel bacio si incontrano il luogo della parola e quello del corpo. Baciarsi nel buio significa trattenersi ancorati al presente, al reale e non perdersi in un fumo di nebbia e dolore ingombrante“. Di seguito il suo post su Instagram:
Michele Bravi racconta il primo bacio a un uomo
In un’intervista a La Stampa, il cantautore 26enne ha raccontato, a proposito di baci, il suo primo a un uomo. Il video infatti mostrera un bacio omosessuale, una scelta importante ma naturale, visto il suo coming out. Una clip che potrebbe diventare una sorta di manifesto della comunità LGBTQ+, ma involontariamente.
Queste le parole dell’artista: “Non ho mai avuto reticenze a parlare della mia sessualità, il mio coming out è avvenuto a 20 anni, ma c’è stato un momento della mia vita in cui ho pensato che l’amore fosse una scelta individuale, da non condividere. Era un modo per chiedere parità, come se non ci fosse niente da dire. Ecco, ora mi sono reso conto che è una posizione illogica, la parità ancora non c’è, l’amore è anche un fatto della comunità. Conosco la paura. Quando ho dato il primo bacio a un ragazzo dentro di me per tutto il tempo c’era una voce che diceva: forse stai sbagliando. Ora voglio gridarlo, sono stato innamorato di un ragazzo, perché non è giusto dare il primo bacio e pensare che forse è sbagliato“.