La carriera, la vita privata e le curiosità su Mia Martini, una delle più grandi cantanti italiane di sempre.
Mia Martini è stata una delle cantanti più espressive, dotate, versatili e umane della storia della nostra musica. Un’interprete magnifica, sfortunata per le tante cattiverie che ha dovuto subire, ma sempre in grado di mantenere la sua dignità sul palco e fuori.
Andiamo a scoprire insieme alcuni dettagli sulla sua incredibile carriera e la sua tormentata vita privata, per celebrarne la memoria.
Chi era Mia Martini: la biografia
Domenica Rita Adriana Bertè nacque a Bagnara Calabra, in provincia di Reggio Calabria, il 20 settembre 1947 sotto il segno della Vergine. Secondogenita di quattro figlie, più grande di tre anni rispetto alla sorella Loredana, venne soprannominata in famiglia Mimì. Trascorse l’infanzia nelle Marche per motivi di lavoro del padre, l’insegnante di latino e greco Giuseppe Radames Bertè.
Fin da giovane mostrò una predisposizione naturale per il canto, e iniziò la sua carriera negli anni Sessanta, pur non ricevendo fin da subito grandi elogi. La svolta della sua vita professionale arrivò negli anni Settanta, con l’incontro con Alberigo Crocetta, fondatore del Piper e scopritore di talenti come Patty Pravo.
In questi anni scelse il suo nome d’arte e cambiò look, indossando l’immancabile bombetta. Pubblicò il suo primo album, Oltre la collina, nel 1971. Si trattava di uno dei primi concept album italiani, incentrato su temi come la religiosità, la malattia e il suicidio.
Fra il 1972 e il 1973 incise due dei suoi brani più famosi, Piccolo uomo e Minuetto, raggiungendo un successo straordinario in tutta Italia. I suoi album, apprezzatissimi, vennero ripubblicati subito nel resto d’Europa, conquistando le classifiche.
Verso la fine degli anni Settanta, alla scadenza del contratto con la Ricordi, decise di abbandonare la casa discografica del suo successo per approdare alla Warner, che le assicurava una maggiore libertà di scelta degli autori.
Gli anni Ottanta si aprirono con la sua partecipazione a Sanremo con il brano, scritto da Ivano Fossati, E non finisce mica il cielo, vincitore del primo Premio della Critica.
Sul finire del 1983 l’artista decise di ritirarsi dalle scene. Il motivo? Le continue voci che la legavano ad eventi negativi. Alcune persone avevano infatti iniziato a parlare di Mia come di una portatrice di sfortuna. Stando alle parole dell’artista, tra i primi a etichettarla in questo modo ci furono Patty Pravo e Fred Bongusto.
Tornò a farsi ammirare dalle grandi platee nel 1989, presentando al Festival di Sanremo Almeno tu nell’universo, un brano scritto nel 1972 da Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizi. Vinse ancora il Premio della Critica, e stavolta conquistò anche il cuore del pubblico.
Il terzo Premio della Critica a Sanremo arrivò nel 1990 con La nevicata del ’56. Ormai totalmente rilanciata, collaborò nel 1991 con Roberto Murolo, interpretando la celebre Cu ‘mme di Enzo Gragnaniello.
L’anno dopo tornò al Festival con un altro dei suoi grandi successi, Gli uomini non cambiano. Anche nel 1993 Mia partecipò al Festival, stavolta in coppia con la sorella Loredana, dopo anni di silenzi tra le due. La loro Stiamo come stiamo però non convinse la giuria e fu uno dei flop di quell’edizione.
La morte di Mia Martini
Nel 1995 Mia si preparava a partire per una nuova tournée. Già ada diversi anni però soffriva di un fibroma all’utero, per il quale non voleva operarsi, avendo paura che la sua voce potesse venirne alterata.
Durante alcuni concerti del nuovo tour, venne ricoverata per due volte ad Acireale e Bari in seguito a forti dolori allo stomaco e al braccio sinistro. Il suo entourage non si preoccupò eccessivamente di questi segnali inequivocabili.
Pochi giorni dopo, il 14 maggio 1995, dopo giorni di silenzio da parte dell’artista, il manager richiese alle forze dell’ordine di entrare nel suo appartamento a Cardano al Campo, in provincia di Varese. Il suo corpo venne ritrovato riverso sul letto, in pigiama, con le cuffie nelle orecchie e il braccio direzionato verso il telefono.
L’autopsia indicò come causa della morte un arresto cardiaco dovuto a overdose di cocaina. I suoi funerali si tennero il 15 maggio nella chiesa di San Giuseppe a Busto Arsizio. Vi presenziarono molti colleghi.
La salma venne cremata, su volontà del padre, e le ceneri deposte nel cimiterio di Cavaria con Premezzo. Sulla sua morte permane comunque un velo di mistero. Loredana Bertè ha infatti in anni più recenti accusato il padre, rendendo pubbliche le sue violenze su tutte le donne della famiglia e sostenendo che il corpo di Mia, al momento della morte, era ricoperto di lividi, ed era stato cremato con troppa fretta.
La vita privata di Mia Martini
Mia Martini ebbe un solo grande amore: Ivano Fossati. I due artisti s’incontrarono per la prima volta nel 1977, creando fin da subito una grande sinergia. Il loro rapporto andò oltre la relazione sentimentale, sfociando anche il un intenso connubio professionale. Fossati fu infatti uno degli autori più importanti della carriera di Mia.
La loro relazione finì negli anni Ottanta, anche a causa dell’eccessiva gelosia dell’uomo, come confermato in alcune interviste dalla stessa Martini.
Sai che…
-Mia Martini e Loredana Bertè sono nate lo stesso giorno a tre anni di distanza l’una dall’altra.
-Nel 1969 Mia fu rinchiusa in carcere a Tempio Pausania, in Sardegna, per essere stata scoperta in possesso di uno spinello in una discoteca. Fu un’esperienza traumatica che la segnò per tutta la vita.
-Nel corso degli anni Sessanta formò un trio a Roma con la sorella Loredana e Renato Zero.
-La sua bara venne ricoperta da una bandiera del Napoli. Mia era infatti una grande tifosa della squadra azzurra.
-Un film su Mia Martini e la sua triste storia, intitolato Io sono Mia e interpretato da Serena Rossi, è stato lanciato nel gennaio del 2019.
-Dal 1996 il Premoi della Critica del Festival di Sanremo è intitolato alla memoria di Mia Martini.
-Tanti artisti hanno dedicato alla cantante calabrese molti tributi nel corso degli anni. Tra questi, oltre alla sorella Loredana e all’amico Renato, anche Enrico Ruggeri e i Negramaro.
-Quando anche Marco Masini venne etichettato come ‘porta sfortuna’, Mia Martini prese le sue difese, affermando che in Italia vi era una sorta di razzismo verso i cantanti che scrivevano canzoni commerciali e non impegnate o politiche.
-Mia Martini era alta 1 metro e 65.
-Su Instagram Mia Martini non ha alcun account ufficiale dedicato alla sua memoria.
Di seguito una delle canzoni di Mia Martini più amate, Minuetto:
FONTE FOTO: https://www.facebook.com/Mia-Martini-24513609290/?fref=ts