Anna Tatangelo ha parlato di sessismo, cat calling e di omofobia: le rivelazioni della cantante, tra le prime a denunciare certi problemi.
Anche Anna Tatangelo è stata vittima di sessismo! La cantante di Sora, ricordata da molti per anni come un’esponente della nostra musica pop, e basta, è stata in realtà una pioniera delle battaglie per il sociale. Lo ha fatto in passato e continua a farlo ancora oggi. In occasione dell’uscita del suo nuovo album Anna Zero, l’artista si è concessa una bella intervista a Marie Claire, e ha parlato anche del caso di sessismo che ha coinvolto Aurora Leone nella Partita del Cuore. Un caso che le ha ricordato da vicino anche alcune esperienze personali.
Anna Tatangelo vittima di sessismo
“Se sono mai stata vittima di sessismo? Eccome“, ha dichiarato senza troppi giri di parole Tatangelo. Perché essere una donna, nel mondo della musica e dello show business italiano, specialmente fino a pochi anni fa, non è stato affatto semplice.
Racconta la 34enne artista di Sora: “Mi hanno detto pure che non potevo ballare o presentare, tipo quando affiancai Carlo Conti nella co-conduzione del programma I migliori anni“. Secondo una mentalità vecchia e scorretta, una cantante deve cantare e basta. Ma le cose non stanno così, e Anna è orgogliosa di essere sempre riuscita ad andare oltre, di essersene fregata, di essersene infischiata, nonostante la reazione di certe persone l’abbia a volte spaventata.
Anna Tatangelo e le battaglie per le donne e i gay
Una delle cose più belle della sua carriera artistica è l’essere stata una sorta di pioniera dell’impegno sociale. Mentre qualcuno la giudicava per l’aspetto fisico o le sue relazioni, lei cantava contro il cat calling in canzoni come Essere una donna (“Essere guardata e a volte anche seguita mi pesa. Certi complimenti se son rozzi poi ti senti offesa“), e contro l’omofobia in Il mio amico (“Dimmi he male c’è se ami un altro come te“).
E non solo. Ha anche in passato devoluto il montepremi della vincita a Celebrity MasterChef all’associazione Doppia Difesa di Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno per sensibilizzare l’opinione pubblica e aiutare le vittime di discriminazioni. Ma anche e sopratutto nel privato ha fatto molto, silenziosamente, per sostenere chi ne ha avuto bisogno. Non è una persona che predica bene e razzola male, e questo vale più di qualunque Sanremo o disco di platino messo in bacheca.
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