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Marco Mengoni esalta la diversità: “Ho scoperto che al 16% sono mediorientale”

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Marco Mengoni presenta l’album Materia (Pelle) e il nuovo tour nei palazzetti: il cantautore riparte dal concetto di diversità.

La diversità è bella. La diversità ci completa, ci istruisce, ci fa crescere, ci fa gioire. Questo il concetto alla base del nuovo album di Marco Mengoni, un artista che, partito da X Factor, ha continuato anno dopo anno a maturare, e adesso è nel pieno del progetto più ambizioso della sua carriera, quel Materia che si divide in una trilogia con tanti temi da toccare. Partito da Terra, ora il cantautore di Ronciglione lancia Pelle, in uscita proprio nel bel mezzo del suo nuovo tour nei palazzetti. In questa occasione, intervistato dal Corriere della Sera, ha voluto condividere una scoperta straordinaria: in parte ha origini mediorientali!

Marco Mengoni e la percentuale mediorientale

Negli ultimi anni Marco ha avuto l’ottima idea di fare ciò che tutti dovremmo fare, specialmente chi continua a portare avanti idee come quelle di nazionalismo estremo e razza che poco hanno a che fare con ciò che è la verità biologica delle nostre vite. Ovvero un test del dna. Attraverso questo strumento, il cantautore ha infatti scoperto che, benché la carta d’identità dica altro, lui è sì italiano, ma solo al 35%.

Marco Mengoni (ph. Alessio Boni)

Confessa l’artista: “Mi ha colpito. A seguire ho un 16% di iraniano-iracheno. Mi sono sentito legittimato nel proseguire nel progetto che avevo di fare un disco contaminato“. Da questa nuova scoperta ha tratto nuova linfa per portare avanti la sua battaglia a favore delle diversità, che ci arricchiscono sempre e non devono mai essere guardate con paura.

Mengoni torna negli stadi

Impegnato in questi giorni nei palazzetti italiani per un lungo tour autunnale, il cantautore ex vincitore di X Factor e Sanremo sta già preparando un grande 2023. Dopo aver riempito gli stadi di Milano e Roma in questo 2022, l’anno prossimo si ripeterà in tante nuove città: il 20 giugno a Padova, il 24 a Salerno, il 28 a Bari, il 1° luglio a Bologna e il 5 a Torino.

Concerti importanti e grandi appuntamenti lavorativi che non gli hanno fatto perdere di vista però lo studio. Non tutti lo sanno, ma da circa un anno Mengoni ha infatti scelto di iscriversi all’Università: “Studio Psicologia. Mi hanno segnato molto gli studi di antropologia, ad esempio quelli di Paulo Freyre. Mi ha aperto alla lettura, prima ero uno da gialli, al massimo Vargas…“.

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