Il 14 giugno esce “RA TA TA”, il nuovo singolo di Mahmood con cui il cantante mira a conquistare le classifiche dell’estate.
In un periodo in cui la musica diventa sempre più uno specchio delle dinamiche sociali e interiori dei giovani, Mahmood si appresta a far uscire un nuovo singolo che promette di lasciare il segno. “RA TA TA“, in uscita il 14 giugno, è il pezzo con cui l’artista punta a dominare l’estate 2024, dopo aver conquistato il pubblico con la hit “Tuta Gold“. La musica, ancora una volta, diventa il mezzo attraverso cui Mahmood esprime riflessioni profonde, ancorate alla realtà di molti suoi coetanei.
Il significato profondo di “RA TA TA”
“RA TA TA“, prodotto da Katoo e Madfingerz e scritto insieme a Jacopo Ettorre, Emilio Barberini e Francesco Catitti, si inserisce perfettamente nel solco tracciato dai precedenti lavori di Mahmood. Il brano si sviluppa come un racconto dettagliato di vite in bilico tra la gioia pura dell’infanzia e le asprezze di un quotidiano spesso poco indulgente.
Le immagini evocate nel testo parlano di giovani a contatto quasi costante con situazioni di disagio: l’insulto e la compagnia sbagliata diventano elementi di una routine da cui sembra difficile distaccarsi.
La quotidianità descritta nel brano mescola gli elementi ludici dell’infanzia, come i giochi e il succo di frutta, in un contrasto stridente con la realtà dell’abbandono e delle avversità, dove parole veloci e taglienti come proiettili diventano lo strumento preferito per affrontare e, forse, respingere le ingiustizie.
Una finestra sul testo di “RA TA TA”
Il testo di “RA TA TA” si apre immaginando un gruppo di ragazzi su una terrazza, accomunati da esperienze di marginalizzazione, simboleggiate dall’espressione “la faccia mulatta“. Questa immagine potente inaugura un brano in cui le parole diventano simboli di resistenza, come evidenziato dalla ripetizione del suono onomatopeico “Ra ta ta“, che ricorda il rumore di una mitragliatrice.
La scena descritta da Mahmood è vivida e carica di tensione: dal ballo sfrenato sotto il cielo punteggiato di lame alla citazione di figure emblematiche come “Billie col balaclava“, senza riferimenti familiari o punti di riferimento stabili. Queste immagini contribuiscono a creare una narrazione che oscilla tra il reale e il simbolico, dove la danza e la musica diventano allo stesso tempo espressione di libertà e grido di protesta.