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Le parole della musica: cosa significa a cappella?

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Microfono cantante

Cosa vuol dire a cappella: il significato del termine nel mondo della musica, scritto a volte anche acapella.

Il glossario musicale è ricco di termini che spesso vengono utilizzati anche in altri contesti, ma con accezioni differenti. Lo stesso significante può avere infatti significati diversi a seconda dell’uso che se ne fa. Per questo motivo è bene cercare di approcciarsi al mondo della musica con una conoscenza precisa del vocabolario, al fine di evitare fraintendimenti o errori. Proviamo a fare chiarezza e scopriamo il significato delle parole della musica: oggi approfondiamo il significato di a cappella.

A cappella: il significato nel mondo della musica

Con il termine, o meglio la locuzione, a cappella s’indica oggi ogni esibizione canora che non preveda alcun intervento da parte di strumenti musicali. Si accetta tuttavia l’utilizzo di strumenti tecnologici per la lavorazione del suono. In passato con lo stesso termine si faceva riferimento anche ad esecuzioni vocali con accompagnamento, ma in cui gli strumenti non creavano nuove linee musicali, bensì si limitavano a rafforzare la voce.

Microfono cantante
Microfono cantante

Spesso storpiato graficamente in ‘acapella’, specialmente in ambito anglosassone, il termine discende direttamente dal periodo del Rinascimento, e in particolare dal canto gregoriano e dalla modalità di esecuzione della ‘schola cantorum’. In quel periodo un gruppo di cantori, formato generalmente da monaci e chierici, utilizzava la propria voce, senza alcuno strumento, durante le esecuzioni nelle liturgie. Da questa antica origine deriva la locuzione, che oggi comprende ogni tipo di esecuzione vocale, non solo quella svolta da cori veri e propri, ma anche da gruppi vocali o da singoli cantanti.

C’è però un altro significato squisitamente musicale che la locuzione a cappella ha ottenuto nel corso dei secoli. Oltre alle esibizioni prive di strumenti, con a cappella s’intende anche il metro 2/2 (tempo a cappella), ossia il tempo tagliato, solitamente prescritto con il segno C attraversato da una linea verticale.

Gruppi a cappella

Gran parte della musica corale si esibisce con esecuzioni a cappella, ma nel corso degli anni, specialmente nel Ventesimo secolo, non sono stati pochi i gruppi pop che si sono specializzati in questo genere. Tra questi vale la pena ricordare formazioni come i King’s Singers, gli Swingle Singers, i Rajaton, i più recenti Pentatonix o gli italianissimi Neri per caso, che abbiamo visto in alcune occasioni anche a Sanremo.

Una curiosità? Il primo brano a cappella a raggiungere la posizione numero uno nella classifica americana è stata l’ancora celebre Don’t Worry Be Happy di Bobby McFerrin nel 1988. Una canzone ancora oggi amatissima:

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