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“Lavorare gratis è sfruttamento”: Lodo Guenzi contro l’alternanza scuola-lavoro

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Lodo Guenzi attacca l’alternanza scuola-lavoro e fa un applauso ai giovani che scendono in piazza per far sentire la propria voce.

L’alternanza scuola-lavoro somiglia molto a uno sfruttamento mascherato. Questo il pensiero di Lodo Guenzi, cantante de Lo Stato Sociale ed ex giudice di X Factor. Per stessa natura del collettivo bolognese molto interessato alle questioni di politica e attualità, il cantautore ha parlato di un argomento molto dibattuto degli ultimi tempi in un’intervista a La Stampa. Nell’occasione l’artista ha contestato l’idea di alternanza tra scuola e lavoro come “orientamento alla vita“, e ha invece fatto un applauso a tutti quei giovani che trovano la forza per scendere in piazza a protestare.

Lodo Guenzi contro l’alternanza scuola-lavoro: i motivi

Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha definito l’alternanza scuola-lavoro una sorta di “orientamento alla vita“. Una frase che per Lodo non ha alcun senso, e che sembra tanto una di quelle caption che troviamo spesso in alcune bio di Facebook, come “ho studiato all’università della vita“.

Lodo Guenzi

Non complichere il pane: questo è un raro caso di questione semplice“, ha spiegato Guenzi, entrando più nel dettaglio: “Se uno produce un oggetto che ha una validità commerciale e non viene pagato, allora è stato sfruttato“. Questo non vuol dire che lui in passato non abbi afatto lavoretti. Lo faceva ad esempio quando faceva l’accademia, a 20 anni.

Farlo a 16, però, è tutt’altra questione, un ribaltamento del paradigma a suo dire: “Siccome il mondo del lavoro è chiuso e non funziona, proviamo ad aderire alle sue esigenze malate e consentiamogli di sfruttare manodopera con la scusa di costruire un ponte tra aziende e istituti professionali“. Così, per Lodo, non può funzionare.

L’applauso di Lodo Guenzi alle giovani generazioni

Anche se è alquanto utopistico, secondo il cantautore bolognese gli studenti dovrebbero avere la libertà di sperimentare e studiare, di arrivre sul mercato non già pronti a lavorare, ma accolti con buona volontà per cercare di farsi una formazione sul campo. Invece, quello che il governo sembra voler fare è spedire ragazzini a lavorare senza alcun pagamento e senza protocolli di sicurezza adeguati.

Fortunatamente non tutti i ragazzi accettano passivamente queste iniziative, e Lodo fa un plauso a tutti i giovani che, pacificamente, si ribellano scendendo in piazza: “Noi trentenni stiamo ancora discutendo di questioni fondamentalmente borghesi, mentre questi ragazzi stanno combattendo una battaglia di sinistra, ma di sinistra intesa in senso europeo e non americano. Combattono per chi ha meno. Noi invece dibattiamo di linguaggio, pensando che modifichi la realtà, che è un’idea cristiana e discende da un’mpostazione teologica“.

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