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La profezia di Caparezza nel nuovo singolo Come Pripyat, girato idealmente in una città fantasma ucraina

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Caparezza, Come Pripyat: il video e il significato del nuovo singolo del rapper di Molfetta.

Come un moderno Nostradamus, Caparezza riesce sempre a guardare avanti, ma prima degli altri. O quasi. Nei giorni tristi dello scoppio della guerra in Ucraina, un conflitto drammatico che sta riguardando da vicino anche il nostro Paese e che ha fatto ripiombare il mondo in un’atmosfera tetra che per anni è sembrata così lontana da noi, il rapper di Molfetta ha lanciato un nuovo singolo, Come Pripyat. Per qualcuno, erroneamente, collegato proprio al conflitto russo-ucraino.

La verità è però un’altra, e l’ha spiegata lo stesso artista descrivendo la sua canzone, con tanto di significato, attraverso un post su Instagram, per evitare strumentalizzazioni su un brano che non riguarda direttamente ciò che sta accadendo in Ucraina, nonostante il titolo.

Caparezza: il significato di Come Pripyat

Il brano del rapper di Molfetta è stato lanciato in questi giorni, ma fa parte della tracklist dell’album Exuvia del 2021. Ad accompagnarlo un video che è girato, almeno idealmente, a Pripyat, città fantasma ucraina situata al confine tra il Paese teatro di guerra e la Bielorussia. Un centro urbano disabitato, abbandonato dopo il disastro di Chernobyl del 1986, essendo troppo vicino alla nota centrale nucleare.

Caparezza

Oggi diventata tristemente famosa per essere caduta nelle mani delle forze russe, Pripyat è una metafora nel brano di Michele Salvemini. Il video, va comunque sottolineato, non è girato sul luogo, bensì nella provincia di Ancona, in alcuni luoghi abbandonati che rievocano quelle atmosfere tetre e lugubri.

Il video di Come Pripyat

Questa canzone parla di mutazione e di spaesamento. Racconta la mia solitudine in una realtà che, trasformandosi, ha disatteso ogni mia aspettativa“, ha chiarito Caparezza, per evitare strumentalizzazioni riguardo a un brano che ha solo come ambientazione i luoghi della guerra, ma che con la guerra non ha nulla a che fare.

Si tratta di un brano molto personale, che riguarda anche il suo incontro con una reatlà che lo ha deluso: “Qualche anno fa ero convinto di parlare al mondo, oggi mi sembra di palare a vuoto, un vuoto che trova nella città fantasma di Pripyat la metafora perfetta“.

Il video, come confermato da Capa, è stato girato da lui e dal regista Fabrizio Conte grazie all’aiuto dei ragazzi di Ascosi Lasciti, un’associazione di appassionati di urban exploration, esplorazione di luoghi abbandonati. In pochi giorni sono stati loro a pianificare un tragitto per visitare alcune delle città fantasma più famose del centro Italia. Guardiamo insieme la clip:

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