Site icon Zerouno TV Music Taormina

“La dipendenza era diventata una malattia”: Junior Cally racconta la sua tremenda esperienza

Tempo di Lettura: 2 minuti

Uscito dal rehab, Junior Cally ha parlato della sua lotta contro le dipendenze e della sua scelta di ricoverarsi volontariamente.

Junior Cally ha terminato il periodo in una clinica di riabilitazione. Il rapper famoso per aver partecipato a Sanremo nel 2020 poco più di un mese fa aveva annunciato l’arrivo di un nuovo album e contemporaneamente un periodo in rehab per guarire dalle sue dipendenze. Ora la riabilitazione è conclusa e l’artista ha scelto di confessarsi apertamente sulle colonne del Corriere della Sera per raccontare la sua battaglia contro quei demoni che lo stavano completamente annullando negli ultimi mesi.

Rapper

Junior Cally racconta la sua dipendenza da sesso e alcol

A quasi trent’anni il rapper era finito in un brutto circolo vizioso, dipendente dall’alcol, dal sesso e dal disturbo ossessivo compulsivo. Un mix che avrebbe potuto costagli molto caro. Per questo motivo, prima che diventasse troppo tardi, ha scelto di rifugiarsi in una clinica e iniziare un percorso di riabilitazione di circa un mese.

Adesso che qualcosa è cambiato può finalmente raccontare cosa gli è successo. Dopo aver fatto psicanalisi, meditaizone e yoga ha iniziato a capire cosa stava perdendo per colpa delle sue dipendenze. Fino a poco tempo fa beveva tantissimo, inziava col vino già dal pranzo, beveva intere bottiglie, poi passava ai superalcolici, fino a svenire. “In rehab ho scoperto il sapore del caffè la mattina, senza postumi della sbornia“, ha confessato Cally. Non che siano mancati momenti bui, ma ha chiesto lui di essere ricoverato, voleva a tutti i costi smettere, e ce l’ha fatta: “Da quasi 45 giorni non tocco un goccio, ma non è facile“.

Junior Cally e il periodo buio causato dal lockdown

A rendere insostenibile la situazione per l’ex rapper mascherato è stato il momento clou della pandemia, il lockdown che lo ha minato nel fisico e nella mente, portandolo a esagerare ogni suo atteggiamento. “Ho sempre bevuto, ma lì ho aumentato“, ha spiegato il rapper: “La mattina, non mi ricordavo che avevo fatto il giorno prima, tremavo, le insicurezze prendevano il sopravvento“.

Allo stesso modo, anche la dipendenza da sesso stava diventando un problema per lui, anche perché nasceva dalla voglia di cercare conferme, di combattere in questo modo l’insicurezza. Ma non era il modo giusto. Una serie di problematiche che hanno comunque un’origine lontana e partono dai traumi accumulati dall’artista nel corso della sua vita, che sono esplosi con il lockdown: “Il disturbo ossessivo compulsivo è nato così: ho iniziato a pensare che, se accendevo e spegnevo la luce quattro volte e giravo la maglietta due o evitavo i numeri dispari, non sarei morto“. Un disturbo che ha provato a combattere con l’alcol, peggiorando le cose. Fino alla decisione del rehab, la più importante della sua vita.

Di seguito la copertina del suo nuovo album:

Exit mobile version