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Kurt Cobain: tutto quello che c’è da sapere sul leader dei Nirvana

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Kurt Cobain: la vita privata, la carriera e le curiosità sul cantante dei Nirvana.

Kurt Cobain fa parte di un club elitario: quello degli artisti capaci di riuscire a cambiare per sempre il mondo della propria arte (in questo caso la musica) in una manciata d’anni di attività. Nella storia della musica c’è infatti un prima e un dopo Kurt Cobain.

Per alcuni, con la sua morte è morto il rock. Un concetto forse estremo, ma che fa ben capire quanto sia stato fondamentale questo straordinario personaggio per lo sviluppo di tutto quello che è venuto dopo di lui.

Ricordiamo la sua vita e la sua carriera attraverso alcuni aneddoti e curiosità.

Chi è Kurt Cobain

Kurt Donald Cobain nacque ad Aberdeen, nello Stato di Washington, il 20 febbraio 1967 sotto il segno dei Pesci. Suo padre era un meccanico, sua madre una barista e segretaria.

Kurt Cobain
FONTE FOTO: https://www.facebook.com/pg/kurtcobain

Fin dalla giovane età dimostrò un certo talento come artista, in particolar modo come disegnatore. I primi accenni d’interesse per la musica arrivarono addirittura quando aveva solo due anni. Già a quattro anni iniziò a suonare il pianoforte e a cantare. Tra i suoi primi riferimenti musicali ci furono gruppi come i Ramones e i Beatles.

Tutto sembrava scorrere felicemente nella sua infanzia. Non fosse che, quando aveva otto anni, Kurt dovette assistere al divorzio dei genitori, un trauma che ebbe un fondamentale sulla sua esitenza. Da bambino solare e spensierato, il piccolo Cobain divenne introverso e infelice.

La sua prima chitarra elettrica il giovane Kurt la ricevette dalla zia Mary all’età di quattordici anni. Imparò subito a suonare canzoni degli AC/DC e dei Led Zeppelin. Quindi iniziò a scrivere canzoni proprie. Il rapporto coi genitori in questi anni fu piuttosto complicato. Con il padre la relazione si deteriorò quando quest’ultimo decise di risposarsi con un’altra donna.

Negli anni del liceo conobbe Buzz Osborne, cantante dei Melvins. La loro frequentazione portò Kurt a conoscere tutta una scena musicale di matrice punk che si rivelerà fondamentale per il suo percorso artistico.

Nel 1985 Cobain lasciò la scuola e venne cacciato di casa dalla madre. Ospitato da un amico nella città di Olympia, lavorò come insegnante di nuoto. In questo periodo difficile della sua vita si avvicinò alle filosofie buddista e gianista.

Dopo alcuni mesi difficili, caratterizzati da disavventure con la legge e continui cambi di lavoro, Kurt fondò con Krist Novoselic i Nirvana sul finire del 1987. La band dovette farsi le ossa inizialmente con una gavetta piuttosto dura, ma già nel 1989 si era creata un suo pubblico fedele. Il loro primo album uscì nello stesso tempo sotto l’etichetta Sub Pop Records con il nome di Bleach.

Con l’arrivo del batterista Dave Grohl nel 1990 i Nirvana raggiunsero il sound che li ha resi famosi. Arrivarono alla Geffen Records e l’anno dopo diedero alle stampe Nevermind. Trascinato dal singolo Smells Like Teen Spirit, l’album divenne una pietra miliare di un sottogenere di rock alternativo: il grunge.

Di seguito il celeberrimo video di Smells Like Teen Spirit:

L’album raggiunse il numero uno della classifica Billboard 200, superando anche Dangerous di Michael Jackson. Esplose la Nirvana-mania: il gruppo di Kurt Cobain divenne la più grande band degli anni Novanta.

Nel 1993 arrivò un altro disco di grandissimo successo, In Utero, mentre l’anno dopo fu la volta di un’esibizione destinata a rimanere nella storia, quella per il format MTV Unplugged. Nulla sembrava poter fermare l’ascesa di una delle formazioni più importanti della storia del rock. Ma era solo un’illusione.

Di seguito il video di All Apologies durante l’MTV Unplugged:

Kurt Cobain: la morte

All’apice del successo, la vita di Kurt era tutto meno che felice. L’abuso di droga e un peggioramento della sua depressione finirono per schiacciarlo. Cobain divenne ossessionato dal fatto che la sua musica potesse venire mal interpretata. L’unico modo per fuggire da queste angosce e dalle oppressioni dei media divenne un consumo sempre più costante di eroina.

Il 1° marzo 1994 dopo l’ultima tappa del tour europeo a Monaco gli venne diagnosticata una bronchite. Per guarire si prese una settimana di riposo e volò a Roma, dove alloggiò in una camera all’hotel Exelcior di via Veneto. Nella notte del 2 marzo fu trovato dalla moglie Courtney Love in overdose dopo aver ingerito una cinquantina di pasticche mischiate a champagne.

Venne ricoverato dapprima al Policlinico Umberto I, poi all’American Hospital. Si trattava per la moglie di un vero e proprio tentativo di suicidio, ma dopo alcune settimane Kurt parve riprendersi e tornò negli Stati Uniti.

Il suo comportamento però divenne sempre più strano. Nei primi giorni di aprile fece perdere le proprie tracce, tanto che Courney fu costretta ad assoldare un investigatore privato per ritrovarlo. Ed effettivamente Cobain fu ritrovato, la mattina dell’8 aprile del 1994. Il suo corpo era però ormai senza vita.

A rintracciarlo fu un elettricista, in una serra presso il garage della sua casa sul lago di Washington. L’uomo disse di non aver fatto caso a segni di particolari traumi sul suo corpo, tanto che pensava fosse solo addormentato. Con il cadavere venne trovata una lettera d’addio al mondo della musica e un fucile a pompa Remington M-11 calibro 20.

L’autopsia confermò la tesi del suicidio per mezzo di un colpo di fucile autoinflitto alla testa. Nel suo sangue venne rinvenuta anche una dose elevatissima di eroina. La morte era avvenuta secondo il rapporto del medico nel pomeriggio del 5 aprile 1994.

Cosa c’era scritto nella lettera di Kurt Cobain? Un lungo saluto al mondo della musica e ai suoi cari. Rivolta al suo amico immaginario Boddah, Kurt Cobain citava al suo interno anche Freddie Mercury. Il cantante dei Nirvana affermava d’invidiare il suo amore per le folle e l’energia che riusciva a trarre.

Inoltre, veniva salutata con grande affetto la moglie Courtney e soprattutto la figlia Frances Bean, con questo commiato: “La sua vita sarà molto più felice senza di me“.

Il corpo di Kurt Cobain venne cremato il 14 aprile. Le sue ceneri furono divise: un terzo fu depositato nel tempio buddista di Ithaca (New York), un terzo venne sparso nel fiume Wishkah e un terzo rimase alla moglie, che più tardi.

Kurt Cobain: le frasi migliori

Nei Diari di Kurt Cobain si ritrovano frasi divenute veri e propri aforismi per i fan dei Nirvana, e non solo. Ecco alcune delle citazioni che più illustrano la filosofia di vita del grande artista:

-“Dio è gay e anch’io lo sono. Dio è amore, l’amore è cieco e anch’io lo sono“;

-“La vita non è nemmeno lontanamente sacra quanto l’apprezzamento della passione“;

-“Niente può essere valutato secondo una logica totale o la scienza. Nessuno è abbastanza speciale da avere risposte a tutto ciò“;

-“La televisione è la cosa più sinistra del nostro pianeta. Va’ subito a prendere la tua TV e buttala dalla finestra o vendila e compra uno stereo migliore“;

-“Mi piace sognare che un giorno riusciremo a ottenere una solidarietà generazionale tra tutti i giovani del mondo. Mi piace fare sforzi immani allo scopo di evitare il conflitto. Mi piace mantenere opinioni forti senza argomenti per sostenerle al di fuori della mia connaturata sincerità“.

La vita privata di Kurt Cobain: moglie e figlia

La storica moglie di Kurt Cobain fu Courtney Love. I due si conobbero nel 1990 in un nightclub di Portland. All’epoca la cantante delle Hole aveva una relazione con Billy Corgan degli Smashing Pumpkins.

Solo un anno dopo Kurt e Courtney iniziarono a frequentarsi seriamente, accomunati da un’insana passione per le droghe. Il 24 febbraio 1992 si sposarono a Waikiki, nelle Hawaii.

Il 18 agosto 1992 nacque l’unica figlia di Kurt Cobain, Frances Bean. Inizialmente la bambina fu tolta all’affidamento dei genitori, che dovettero affrontare un periodo di disintossicazione (oltre che numerosi processi) per riuscire a riottenere la custodia della piccola.

Nonostante i tanti gossip, a volte letteralmente inventati dai media americani, la storia tra Kurt e Courtney fu in realtà molto solida e i due rimasero fedeli l’un l’altro fino alla scomparsa di lui.

Sai che…

-Kurt Cobain era alto 1 metro e 75.

-Cobain era ambidestro, ma da adolescente scelse di suonare da mancino perché erano pochi i musicisti mancini divenuti famosi, e questo lo avrebbe reso distinguibile dalle masse.

-Non fu mai interessato allo sport, ma negli anni delle medie e del liceo entrò nella squadra di wrestling e in quella di baseball per conquistare le attenzioni del padre.

-La sua prima droga fu la marijuana, assunta durante gli anni del liceo.

-Nel 1986 venne arrestato per aver scritto su alcuni muri di Aberdeen ‘God is gay’ e ‘Homosex Rules’. Fu condannato a trenta giorni di carcere e 180 dollari di multa, ma se la cavò con la condizionale.

-Nel 1992 dopo un’esibizione baciò Krist Novoselic sulla bocca per far andare su tutte le furie gli omofobi.

-Alcune persone a lui vicine prima del successo raccontano di averlo visto più volte permettere al suo coniglio di avere rapporti sessuali con il suo gatto.

-Anche Kurt Cobain fa parte del tristemente famoso Club 27, ovvero quegli artisti morti all’età di 27 anni. Tra gli altri si ricordano Jimi Hendrix, Jim Morrison, Janis Joplin, Brian Jones e più recentemente Amy Winehouse.

-Al suo funerale venne suonata In My Life dei Beatles.

-Su Instagram Kurt Cobain ha un account ufficiale in sua memoria da oltre 560mila follower. Anche la figlia, Frances Bean, ha un account ufficiale, da più di 1 milione di follower.

Di seguito un post di Frances Bean Cobain:

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Crazy for it You think I’m goin down I think I should be in line to Save myself I don’t mind the sun sometimes Break me open And I’ll fall to pieces State your business Or keep your distance I’m not done just yet Long live no one Nowhere never Keep telling yourself it’s gotta get better As you move through time As you move through time I wrote this here rough yet delicate tune last night. The creative death rattle of 2018, as it were. It’s been a weird one but I’ve never felt more creatively charged or more in control of my own narrative.

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FONTE FOTO: https://www.facebook.com/kurtcobain/

Da: Rolling Stone

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