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“I Maneskin spaccano il c*** a tutti”: la risposta di Morgan a Guè

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“A nessuno importa di loro”, aveva detto Guè attaccando i Maneskin. Ma interviene Morgan a difesa della rockband.

Ancora una volta Guè si scaglia contro i Maneskin, che già in passato aveva definito come “finti trasgressivi”. L’ultimo attacco del rapper puntava invece sul fatto che la band non vendesse dischi in Italia, ma per Morgan “vendere dischi in Italia è da sfigati”.

Morgan: “Non ha sensibilità rock”

A commentare il duro commento di Guè Pequeno è stato proprio uno dei giudici di X Factor, il talent che nel 2017 ha visto la vittoria dei Maneskin. Nei giorni scorsi, il rapper aveva detto che “i Maneskin non vendono dischi in Italia, a nessuno frega niente di loro. Faranno anche i sold out degli show, ma non vendono i dischi. Non lo so chi li ascolta“.

Durante un’intervista a MowMag, Morgan si schiera a difesa della rock band romana rispondendo a tono alla critica di Guè, che il cantautore definisce privo di una particolare sensibilità per il rock.

“Bisogna ammettere che i Maneskin hanno un grande sound, afferma Marco Castoldi, aggiungendo: “Altro che finti, sono una vera rock band! Prendono in mano gli strumenti e spaccano il cul*, così come facevano i Queen, i Duran Duran, gli U2, i Police…”. La band è riuscita a “far diventare riconoscibile quello che suonano”.

“Vendere dischi in Italia è da sfigati”

Secondo Guè, il successo dei Maneskin è alquanto scarso tenendo conto che i loro show si concentrano più all’estero (come al Madison Square Garden di New York), anziché in Italia. Ma cantano in inglese con musica rock. Immagina invece un rapper italiano che rappa in inglese. Quella sarebbe proprio un’altra storia”, aveva detto il Guercio dei Club Dogo.

Morgan continua a scagliarsi contro Guè, dicendo: “A me fa ridere il concetto di andare a misurare la qualità di un artista a seconda di quanti dischi vende”, perché per il cantautore vendere dischi in Italia è da sfigati, anche perché sinceramente per fare i dischi che vendono non è che ci voglia molto”.

Per il giudice di X Factor, Guè “è un bravissimo ragazzo, una persona mite, non è particolarmente abitato da quel tormento interiore che fa degli artisti delle creature socialmente non conformi. Ma forse la mia è una visione rock dell’esistenza, lontana dallo spirito dei rappers, che oggi vedo tutti molto più preoccupati di essere omologati e benestanti invece di nutrire interesse verso questioni sociali o esistenziali”.

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