Fabrizio Moro, Senza di te: il testo e il significato della nuova canzone del cantautore di San Basilio.
C’è ancora musica nella vita di Fabrizio Moro. Il cantautore romano, protagonista in questo 2022 sia al Festival di Sanremo, con il brano Sei tu, che al cinema, con il primo film da regista, Ghiaccio, è pronto a tornare in rotazione radiofonica con il nuovo singolo Senza di te. Un nuovo brano romantico che anticipa il nuovo album, in uscita nella primavera del 2023. Scopriamo insieme il possibile significato del testo di questa attesissima canzone.
Senza di te è il nuovo singolo di Fabrizio Moro
Il nuovo brano del cantautore di San Basilio è in arrivo sulle piattaforme digitali e in rotazione radiofonica dal prossimo 18 novembre. Scritto dallo stesso Moro e prodotto e arrangiato da Giordano Colombo, Roberto Cardelli e dall’artista romano, è un pezzo trascinante, intriso di romanticismo ma non melenso, in grado di rappresentare le due anime di Fabrizio: quella più dolce e sensibile e quella dura e vicina agli ultimi.
Una canzone che farà sicuramente parte della scaletta dei suoi nuovi concerti di dicembre, gli ultimi appuntamenti del 2022 dopo la lunga tournée estiva. Il cantante è infatti atteso da una data il 18 dicembre al Mediolanum Forum di Assago (Milano) e il 21 dicembre da un concerto al Palazzo dello Sport della sua Roma. Di seguito il post con la copertina del nuovo singolo:
Il significato di Senza di te
Brano d’amore, romantico ma non stucchevole, urbano e non snob, Senza di te è presentato dallo stesso Moro come un pezzo coinvolgente, in grado di evocare ricordi e di richiamare uno stile sì contemporaneo, ma elegante, quasi d’altri tempi.
Leggi anche -> Sanremo 2022: tutti i vincitori
Non conosciamo ancora il testo integrale della nuova canzone, ma su Instagram l’artista ha voluto anticipare uno stralcio: “Io di te non ho paura più, dei vicoli ciechi con due sigarette, dei punti di vista fra corridoi e camerette, di castelli di certezze di pangrattato, dei sogni sconfitti da un dio depravato, dei grappoli d’uva lasciati a marcire, che solo a guardarli dovevo capire“.