Eurovision 2022, le pagelle: i promossi e i bocciati dell’EuroFestival, tornato in Italia grazie alla vittoria dei Måneskin.
Ritmo, emozioni e una ventata di energia e positività. L’Eurovision 2022, il terzo tenuto in Italia in tutta la storia, non ha deluso le attese, con tanta carica e un sorriso stampato sul volto di tutti i concorrenti. Sul versante musicale, le cose sono andate abbastanza bene, ma per un giudizio definitivo bisognerà aspettare ancora qualche settimana. Andiamo a scoprire i promossi e i bocciati di questa edizione.
Eurovision 2022: le pagelle della prima semifinale
Ronela Hajati (Albania): 6
Sarà l’emozione per la prima esibizione ma Ronela, che pure ha una bella voce e una canzone potente, non ha fatto un’esibizione impeccabile. Certo, ci ha messo tanta energia, ma anche qualche stonatura di troppo.
Citi Zēni (Lettonia): 8
Coloratissimi, divertenti, funkeggianti e coordinati. I concorrenti lettoni hanno mantenuto le aspettative della vigilia. Non sono però riusciti a conquistare il pubblico e quindi ci salutano qui: peccato.
Monika Liu (Lituania): 8
La più sofisticata della serata, probabilmente. Le sue atmosfere da club jazz conquistano e affascino, vocalmente non sbaglia nulla e si porta a casa un applauso convinto.
Marius Bear (Svizzera): 7
La sua è invece forse la canzone più dolce tra quelle in gara. La performance è buona, con giusto qualche sbavatura sul finale, ma più che accettabile.
LPS (Slovenia): 6
Canzone tra le più belle di quest’anno, ma eseguita con un minimo di spavento e qualche tremore. Sono giovani, si rifaranno.
Kalush Orchestra (Ucraina): 7
Erano i più attesi, e non hanno deluso le aspettative, con la loro proposta che mescola folk e hip hop, con un testo serrato e anche adeguato al contesto che sta vivendo il loro Paese. Facciamo con loro il tifo per la pace.
Intelligent Music Project (Bulgaria): 8
La proposta più rock di quest’anno, mantengono tutti i cliché del genere ma riescono a metterci anche una melodia che non sta male su un palco come quello dell’Eurovision. Ma sta ancora meglio su un festival rock. Vanno fuori con onore.
S10 (Paesi Bassi): 7
Elegante e molto matura, S10 sorprende con un indie pop davvero piacevole, interpretato con grande leggerezza.
Zdob și Zdub (Moldavia): 9
L’esibizione di maggior impatto della serata. La canzone, che omaggia i Ramones e il loro punk ma lo fonde con l’hip hop e con sonorità più locali, dell’Est Europa, non è probabilmente tra le migliori. Ma tra le più divertenti sì, e loro sorprendono il pubblico prendendosi forse la più sincera delle standing ovation di serata.
Maro (Portogallo): 7
Elegantissima e sobria, malinconica come solo i portoghesi sanno essere. La sua Saudade, saudade è uno spettacolo, e cresce ascolto dopo ascolto. Da tenere d’occhio.
Mia Dimšić (Croazia): 7
Tra le proposte puramente pop, una delle migliori. Scritta bene, suonata ottimamente e cantata con una voce che non sfigurerebbe sulle nostre radio. Non viene però compresa appieno dal pubblico.
Reddi (Danimarca): 7
Una power pop/rock band al femminile direttamente dalla Danimarca. Cominciano con una ballata piano e voce, poi entrano con il resto degli strumenti e straripano con la loro energia. Troppo poca però per convincere il pubblico.
Lum!x e Pia Maria (Austria): 6
Fanno ballare il palazzetto più di tutti gli altri concorrenti. Ma Pia Maria canta male, con una voce stridula ed eccessivamente sotto sforzo. Possono fare di meglio. Il brano comunque, nella sua mediocrità, funziona alla grande.
Systur (Islanda): 7
Atmosfere quasi western per le sorelle che vengono dall’isola più a Nord dell’Europa. Armonie perfette, anche se manca quel tocco islandese altre volte visto sul palco.
Amanda Tenfjord (Grecia): 8
Intensità è la parola chiave per Amanda, che impreziosisce un pezzo già buono con una performance che commuove e fa volare.
Subwoolfer (Norvegia): 8
I più divertenti di tutti, ma lo si sapeva già da mesi. I lupi gialli norvegesi si confermano i personaggi di questo Eurovision, e prenotano un posto tra gli artisti che faranno la storia dell’edizione torinese.
Rosa Linn (Armenia): 7
Canta bene, ha un buon brano country pop, ma non sembra avere un legame vero con il proprio Paese. Si poteva rischiare un po’ di più, ma è giovane e ha fatto una figura migliore rispetto ad altri concorrenti.