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Effetto Berlusconi: Meno male che Silvio c’è vola in testa alla Viral di Spotify

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Menomale che Silvio c’è di Andrea Vantini vola in testa alla classifica top 50 Viral Italia di Spotify dopo la morte di Berlusconi.

Possiamo ribattezzarlo ‘effetto Berlusconi’. Un’onda emotiva di grande potenza, generata dalla scomparsa improvvisa dell’ex Premier, che ha stravolto e sconvolto non solo il mondo della politica, dello sport e della televisione italiana, ma anche della musica. Lo dimostra il dato incredibile su Spotify. Un dato che riguarda la canzone Meno male che Silvio c’è di Andrea Vantini, arrivata incredibilmente a conquistare la vetta della Viral 50 Italy, la classifica delle canzoni più virali nel nostro paese.

Berlusconi: il successo di Menomale che Silvio c’è su Spotify

Canzone utilizzata come inno del Popolo della Libertà e sfruttata per la campagna elettorale del 2008, terminata con il trionfo del Cavaliere, allora leader della coalizione di centro-destra formata da PdL, Lega Nord e Movimento per l’Autonomia, Menomale che Silvio c’è fu l’ennesima intuizione dell’allora presidente del Milan. E in questi giorni è tornata nuovamente alle orecchie di tutti.

Silvio Berlusconi

La scomparsa dell’ex premier ha infatti ridato slancio a tutte le opere in qualche modo a lui collegate. Compresa la canzone composta da Andrea Vantini, riprodotta a ripetizione sulle piattaforme streaming negli ultimi giorni al punto da conquistare la classifica Viral, quella appunto dedicata non alla canzone più ascoltata in assoluto, ma alla hit più virale.

La storia di Meno male che Silvio c’è

L’autore dello storico inno del Popolo delle Libertà è il cantautore veronese Andrea Vantini, classe 1969. La canzone era stata composta anni prima e ci mise del tempo per arrivare alle orecchie del presidente. Quando però Berlusconi la scoprì, non poté fare a meno di convocare ad Arcore il suo autore. Fu così che i due si conobbero, come raccontato all’AdnKronos negli scorsi giorni dallo stesso cantautore. E per lui fu la realizzazione di un sogno, oltre che l’inizio di un incubo.

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Se Berlusconi gli diede infatti stima e fama a non finire, lo ‘condannò’ anche all’isolamento in un mondo dello spettacolo in gran parte lontano dalla visione politica dell’ex presidente del Consiglio. Racconta Vantini: “Se avessi fatto una canzone per Almirante, avrei avuto meno contraccolpi sulla mia carriera. La mia colpa è aver scritto quelle parole che non si potevano dire, gravi per il mondo dello spettacolo, foraggiato economicamente dalla sinistra. Affermazioni che sto ancora pagando“.

Di seguito l’audio ufficiale di Menomale che Silvio c’è:

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