Gigi D’Agostino torna sulla questione delle discoteche chiuse per l’emergenza Coronavirus: il deejay era stato uno dei primi ad annullare un suo evento.
Gigi D’Agostino torna a parlare, a mente fredda, della questione delle discoteche chiuse per la pandemia da Coronavirus. Il noto deejay, uno dei massimi rappresentanti italiani nel mondo, ha deciso di esprimere il suo parere su questa chiusura tardiva. Solo pochi giorni fa, lo stesso Gigi Dag era stato tra i primi ad annullare un suo evento perché non sussistevano le condizioni di sicurezza.
Discoteche chiuse: il pensiero di Gigi D’Agostino
Attraverso il suo profilo ufficiale su Facebook, il mitico deejay ha voluto esprimere il proprio pensiero il 17 agosto, giorno della nuova chiusura ufficiale dei locali da ballo per Coronavirus. Queste le sue parole nel post in questione:
“Se è necessario un sacrificio per risolvere il problema e/o per cercare di non aggravarlo, il sacrificio va fatto, ma devono farlo tutti. Viceversa, se è necessario un sacrificio da parte di tutti, ma viene richiesto solo a un settore specifico, è evidente che non si sta mirando minimamente alla soluzione del problema“.
Gigi D’Agostino: l’evento annullato a Ferragosto
Lo stesso Gigi era stato negli scorsi giorni uno dei primi a cancellare un proprio evento. Alla vigilia di una sua serata il 14 agosto, il deejay aveva scritto: “Mi spiace trovarmi qui a riscrivere le stesse cose che ho scritto a marzo. Purtroppo il problema Covid si sta di nuovo aggravando. Ho deciso che il mio live set di domani sera, 14 agosto 2020, non ci sarà. Per il bene del pubblico che, a mio avviso, affrontando il viaggio e partecipando al concerto si esporrebbe in entrambe le situazioni al rischio di contagio“.
Una scelta saggia fatta nel bene suo, dei operatori addetti alla produzione dell’evento e ovviamente anche del pubblico, che alla sua serata sarebbe accorso in massa in un locale probabilmente non adatto a garantire le necessarie condizioni di sicurezza. Decisione in grande controtendenza rispetto a quelle di colleghi come Bob Sinclar.