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Coronavirus, Eros Ramazzotti dà voce a un’infermiera: “Non siamo ancora fuori da niente”

Tempo di Lettura: 2 minuti

Eros Ramazzotti ha dato voce sui social a una sua fan in lotta in prima linea contro il Coronavirus: ecco l’appello della donna, che richiama le persone alla massima attenzione.

Eros Ramazzotti dà voce a un’infermiera per mandare un messaggio in questa Fase 2 di lotta al Coronavirus! L’artista non è molto contento di come si stanno svolgendo le cose in questi giorni, e la scorsa settimana ha condiviso le foto degli assembramenti sui Navigli che hanno fatto il giro del mondo.

Scatti allarmanti che vengono rese ancora più gravi dall’appello di una sua fan, un’operatrice sanitaria che ha voluto lanciare un allarme: non siamo ancora fuori dalla fase critica!

Eros Ramazzotti: l’appello della fan infermiera sui social

Sempre attivo sui social, Eros ha condiviso la lettera di una sua fan in trincea contro la bestia“. La donna applaude il proprio beniamino per aver sottolineato il raduno di gente sui navigli, e poi racconta la sua esperienza tremenda:

Io sono OSS, ed è stata dura in ospedale in questi mesi, una notte dopo l’altra. Giornate interminabili, tutte quelle persone ammalate e sole, senza parenti vicino, stringevano le nostre mani con la paura negli occhi. Noi eravamo sempre lì, abbiamo messo da parte figli, genitori, per dedicarci completamente a chi al momento aveva più bisogno“.

Eros Ramazzotti

Eros Ramazzotti lancia un messaggio contro il Coronavirus

La donna ha quindi continuato il suo tremendo racconto affermando di aver perso lei stessa un cugino, un carabiniere di 50 anni, e di essere davvero sfinita.

Per questo vedere tutta quella gente le ha fatto male: “Non hanno capito proprio niente di quello che è successo, è avvilente. Noi continueremo a fare il nostro lavoro, ma vorremmo che la gente capisse la gravità della cosa. Non siamo ancora fuori da niente, c’è ancora molto da fare. Speriamo bene“.

Questo il post del cantautore, omaggiato negli ultimi giorni anche dalla figlia Aurora:

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Lettera di una mia fan in trincea contro la bestia Ciao Eros, hai fatto bene a sottolineare il raduno della gente sui navigli … io sono OSS , ed è stata dura in ospedale in questi mesi , una notte dopo l’altra giornate interminabili , ore infinite senza riposo , abbiamo dato anima e cuore per aiutare , tutte quelle persone ammalate e sole , senza parenti vicino , stringevano le nostre mani con la paura negli occhi , noi eravamo sempre li , abbiamo messo da parte figli , genitori , per dedicarci completamente , a chi al momento aveva più bisogno , ho visto persone morire fra le mie braccia e altre per fortuna guarire , ho perso un cugino che era in servizio nei carabinieri di 50 anni, siamo sfiniti e scusami lo sfogo , è il disturbo, ma vedere tutta quella gente che non ha capito proprio niente di quello che è successo, è avvilente, noi continueremo a fare il nostro lavoro , ma voremmo che la gente capisse la gravità della cosa , non siamo ancora fuori da niente, c’è ancora molto da fare speriamo bene. Penso che non servano altre parole @danycervia69

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Da: Rolling Stone

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