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Corea del Nord, le accuse alle star del K-pop: “BTS e Blackpink sono schiavi delle multinazionali”

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BTS

Dopo il successo internazionale, la Corea del Nord ha reso noto un comunicato che attacca il fenomeno K-pop: ecco le gravi accuse del regime di Kim Jong-un.

Anche la musica alimenta un nuovo capitolo della storica rivalità, purtroppo anche drammatica, tra la Corea del Nord e la Corea del Sud. Dopo l’exploit del fenomeno del K-pop, con i BTS protagonisti di recente anche ai Grammy, l’Agenzia Centrale di Stampa Coreana, organo ufficiale del regime di Kim Jong-un, ha diramato un dispaccio con chiare e gravissime accuse nei confronti delle società discografice di Seul che curano gli interessi delle più importanti band coreane, parlando addirittura di schiavitù.

La Corea del Nord accusa la musica K-pop

All’interno del comunicato, riportato dal sito KCNA Watch, il governo di Kim attacca esplicitamente le società sudcoreane che affermando che costringono i giovani cantanti a vivere una vita miserabile, schiavi delle grandi corporazioni internazionali.

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FONTE FOTO: https://www.facebook.com/bangtan.official

Citando esplicitamente i casi di BTS e Blackpink, i due gruppi K-pop più famosi al mondo e apprezzati anche in occidente, il comunicato nordcoreano afferma che gli artisti sono legati da contratti esclusivi con grandi aziende del settore, sottoscritti in tenera età, quando ancora non frequentavano le elementari o le medie. Contratti che portano i ragazzi a vivere completamente isolati dal mondo esterno, ad addestrarsi in modo massacrante e a dormire per circa 2 o 3 ore al giorno, in nome del profitto.

BTS e Blackpink schiavi delle multinazionali?

L’informativa prosegue affermando addirittura che il contratto tra le società e gli artisti preveda addirittura che questi ultimi debbano concedere favori sessuali a politici e uomini d’affari. Per questo motivo diversi cantanti negli ultimi anni sarebbero arrivati al suicidio, come il caso di Sulli, star della formazione f(x), trovata morta nel suo appartamento a soli 25 anni nel 2019.

Le società coinvolte ovviamente hanno subito risposto a queste accuse, ma il tema sollevato dalla Corea del Nord ha trovato comunque spazio anche da parte degli osservatori internazionali, da anni attenti a quali siano le condizioni che regolano il fenomeno del K-pop, proprio per via delle tante morti misteriose aavvenute negli ultimi anni.

Di seguito How You Like That delle Blackpink:


FONTE FOTO: https://www.facebook.com/bangtan.official

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