Tutto su Chuck Berry: la vita privata, la biografia, la discografia e le migliori canzoni del genio che ha fatto la storia della musica.
Ci sono nomi di cui sembra quasi inutile parlare, perché basta nominarli per aprire un vero e proprio mondo: Chuck Berry è senza ombra di dubbio uno di questi. Ancora oggi è considerato uno dei padri del rock’n’roll e a lui viene attribuita l’introduzione della chitarra come strumento chiave del genere: ripercorriamo in questo articolo la storia dell’unico e inimitabile genio Chuck Berry, che fece della semplicità e dell’ironia la chiave delle rivolte giovanili degli anni Cinquanta.
Le migliori canzoni di Chuck Berry
Cominciamo dalle canzoni, biglietto da visita di Chuck e che ancora ai giorni nostri vengono suonate e riproposte in tutte le salse. Siamo di fronte a veri e propri capolavori immortali, e che in qualche modo manterranno sempre in vita il grande Chuck Berry!
Chuck Berry: Johnny B Good
Siamo nel 1958 e il mondo conosce uno dei pezzi forse più famosi al mondo. Scritto tre anni prima da Chuck, Johnny B Good, la canzone in parte autobiografica racconta di un ragazzo di campagna (ma che prima, nel testo, era un ragazzo di colore), che con la sua passione e determinazione riesce a sfondare nel mondo della musica.
Insomma, una realizzazione del sogno americano in chiave rock’n’roll. Ascoltiamo la canzone:
Chuck Berry: You Never Can Tell
Che cosa c’entrano Chuck Berry e Pulp Fiction? La risposta è la seguente: You Never Cant Tell. Già, perché il brano scritto nel 1964 e inserita nel disco St. Louis to Liverpool, non è solo stato uno dei più grandi successi del cantante, ma è anche diventato uno dei sottofondi musicali più celebri della storia del cinema.
La canzone, infatti, fu scelta per essere inserita nella colonna sonora di Pulp Fiction, e più precisamente viene eseguita in una delle scene più famose di tutte: la gara di ballo fra Vincent Vega (interpretato da John Travolta) e Mia Wallace (interpretata da Uma Thurman) all’interno del ristorante Jack Rabbit Slim’s.
Ecco il video della canzone:
Chuck Berry: Roll Over Beethoven
Facciamo di nuovo un salto indietro fino al 1956. Altra canzone capolavoro di Chuck Berry, e che ancora una volta diventa esaltazione pura del rock’n’roll. Il pezzo, infatti, si propone come bandiera per sostituire la musica classica proprio con il rock’n’roll. Concludiamo così la nostra selezione, con Roll Over Beethoven videoe con un di una esibizione live:
La biografia di Chuck Berry: gli album del cantante
Chuck Berry nasce a Saint Louis, il 18 ottobre del 1926 sotto il segno della bilancia. Nei primi anni ’40 si dimostra sin da subito un ragazzo ribelle: con un gruppo di amici si diletta di piccoli furti e vere e proprie rapine, una delle quali lo costringe per diverso tempo in riformatorio.
La posizione abbastanza agiata della sua famiglia gli consente comunque di coltivare la passione musicale e, nel 1955, con la raccomandazione del grande Muddy Waters, il ragazzo presenta a una casa discografica quello che diventerà il primo di una lunga serie di successi: Maybellene.
A seguire l’anno successivo uscirà Roll over Beethoven, pezzo che diventerà un classico intramontabile e che lo consacrerà alle classifiche, oltre che alla storia. A quello che sembrò essere l’apice della carriera dell’artista, con 4 brani all’attivo nei primi 10 posti delle classifiche statunitensi, sopraggiunse improvvisamente un altro terribile scontro con la giustizia: nel dicembre del 1959 fu sorpreso ad avere dei rapporti sessuali con una minorenne, motivo per cui verrà condannato a 3 anni di galera.
Questo motivo non solo procurerà un rallentamento della sua carriera, ma costituirà anche un vero e proprio scandalo che pregiudicherà la vendita dei suoi dischi. L’establishment politico, che fino a questo momento aveva dovuto sopportare che fosse proprio un ragazzo nero a eccitare le folle e ad essere la persona più popolare del momento, inizio a rilassarsi.
La ribalta di Chuck Berry
Quando tre anni dopo Berry uscirà di prigione è praticamente dimenticato come artista. Sarà l’interessamento verso di lui dimostrato dagli altri grandi dell’epoca, come i Beatles, i Rolling Stones e i Beach Boys, a rilanciarlo sul mercato. Tra il 1966 e il 1969 Berry pubblica cinque dischi che però non riporteranno in auge il celebre padre del rock.
Sono gli anni 70, molti artisti che avevano caratterizzato il decennio precedente muoiono in quegli anni, è la fine dell’era hippy, di woodstock, della summer of love. Nel 1972 Berry pubblica My Ding-a-Ling, il brano diventa inaspettatamente un tormentone e il presidente Jimmy Carter inviterà il musicista ad esibirsi alla Casa Bianca.
In seguito ai fatti l giustizia tornerà ancora una volta a bussare da Chuck Berry: il cantante verrà accusato di non aver pagato le tasse pertinenti gli incassi delle sue esibizioni, motivo per cui viene condannato a altri 4 mesi di prigione, e a fare dei concerti benefici per esaurire le ore di servizio civile.
La ribalta di Chuck Berry comprenderà tutto il periodo degli anni ’80 con la sua partecipazione alle più importanti manifestazioni musicali rock, in compagnia di artisti importantissimi tra i quali Eric Clapton e Keith Richards, i quali hanno sempre definito Berry il capostipite del loro genere.
Nel 1990 La carriera del musicista subirà un’altra terribile battuta d’arresto: viene accusato da alcune donne di aver installato una telecamera nel bagno di un locale di sua proprietà. Durante la perquisizione della polizia sul posto viene trovata anche un ingente quantità di marijuana. Pur non essendo mai accertata la colpevolezza del musicista, Chuck Berry opterà per offrire un risarcimento alle signore e sconterà due anni di libertà vigilata.
Chuck Berry: la morte
Chuck Berry muore il 18 marzo del 2017 all’età di 90 anni, mentre sta lavorando alla realizzazione del videoclip Big Boys, uscito poi postumo. Alla morte del musicista, che scrisse tra i più importanti pezzi del rock’n’roll accompagnandosi col suo duck walk nel suonare la chitarra, sarà grandissimo il cordoglio all’interno del mondo della musica. Moltissimi musicisti, come ad esempio Mick Jagger e Bruce Springsteen, renderanno omaggio al genio nel periodo successivo alla morte.
«Se tu volessi dare un altro nome al rock and roll, lo potresti chiamare Chuck Berry». Con queste parole John Lennon descrisse una delle figure più emblematiche della musica. E pare non ci sia davvero nulla da aggiungere…
Fonte Foto: https://www.facebook.com/ChuckBerry/