Rosario Marrone: la carriera, la vita privata e tutte le curiosità sul padre di Emma, a sua volta grande appassionato di musica.
Il segreto più grande di Emma Marrone? Di certo il talento e la personalità che le hanno permesso di imporsi molto presto nel mondo della musica, ma anche il sostegno di un uomo che non le ha mai fatto mancare un incoraggiamento nel momento del bisogno: il padre Rosario Marrone. Scomparso nei primi giorni di settembre del 2022, l’uomo ha lasciato un grandissimo vuoto nel cuore della Brown, ma anche tanti bei ricordi in chiunque abbia potuto conoscerlo. Scopriamo insieme alcune curiosità sulla sua carriera e vita privata.
Chi era Rosario Marrone
Rosario Marrone nacque il 18 settembre 1955 sotto il segno della Vergine in Salento, non sappiamo precisamente dove. Appassionato di musica fin da ragazzo, aveva iniziato da giovanissimo a suonare in alcune band, senza mai però riuscire a trasformare questa passione in un lavoro.
Infermiere nella vita di tutti i giorni, non appena aveva tempo libero imbracciava la chitarra e suonava con la sua band, gli H2O. Il suo più grande successo è stato il riuscire a trasmettere questa stessa passione a Emma Marrone, che proprio con i suoi gruppi mosse i primi passi nel mondo della musica fin da bambina, esibendosi in alcuni concerti locali davanti a poche persone.
Uomo eclettico, forte e di grande personalità, viveva con la famiglia ad Aradeo, piccolo comune in provincia di Lecce, ed era molto attivo anche nella comunità locale. Si era impegnato per un periodo in politica, lasciando un’ottima impressione in tutti i suoi concittadini.
La morte di Rosario Marrone
Rosario è morto, improvvisamente, il 4 settembre 2022. Non si conoscono le cause del decesso.
Sai che…
– Emma chiamava Rosario “mio vecchio lupo”.
– Era il fan numero uno della cantante salentina, e cercava di non mancare mai ai suoi concerti.
– Sulla sua vita privata non conosciamo molti dettagli, ma sappiamo che era sposato con la signora Maria e che, oltre a Emma, aveva un altro figlio, Francesco.
