B.B. King: la carriera, la vita privata e le curiosità sul leggendario bluesman, uno dei chitarristi più importanti della storia del genere.
Senza B.B. King il blues non sarebbe stato lo stesso. E, di conseguenza, nemmeno i generi che sono diretta emanazione della musica nera dei primi decenni del Novecento. Chitarrista eccellente, King ha saputo far evolvere il blues delle origini portandolo fresco e in salute fino al Duemila, avvalendosi anche delle collaborazioni più prestigiose. Andiamo a ricostruire insieme la sua carriera e la sua storia. Che è una storia d’altri tempi e, forse, anche per questo ha qualcosa in più da insegnare.
Chi era B.B. King
Riley B. King nacque a Itta Bena, in Mississippi, il 16 settembre 1925 sotto il segno della Vergine. Passò una buona parte della propria infanzia vivendo insieme alla madre e alla nonna, lavorando come bracciante. Fin dalla giovane età iniziò però ad appassionarsi ad alcuni artisti neri tra blues, jazz e gospel, come T-Bone Walker e Django Reinhardt.
Negli anni 40 si trasferì prima a Indianola, poi a Memphis. Proprio qui, grazie al cugino Bukka White, chitarrista country blues, affinò la propria tecnica chitarristica, che fino a quel momento era stata piuttosto grezza. Ormai convinto del proprio talento, iniziò a mandare a varie radio la propria musica.
Sul finire degli anni Quaranta registrò le sue prime canzoni, ma è negli anni Cinquanta e Sessanta che raggiunse la notorietà sulla scena R&B grazie a pezzi come You Know I Love You, Woke Up This Morning, Ten Long Years e Sweet Little Angel.
Al di fuori della scena R&B e blues, B.B. King arrivò al successo con una nuova versione di The Thrill is Gone di Roy Hawkins, pubblicata nel 1969. Un pezzo straordinario che riuscì a scalare anche le classifche pop.
Ormai divenuto un mostro sacro del blues, famoso anche al di fuori degli amanti del genere, negli anni Settanta B.B. lanciò altri pezzi divenuto col tempo leggendari. Tra tutti ricordiamo To Know You Is to Love You:
Arrivato agli anni Ottanta, King iniziò a registrare meno album, non lasciando però da parte la sua carriera. Rimase anzi popolare graize ai cameo in film e show televisivi. Nel 1988 poi arrivò a farsi conoscere dalle nuove generazioni grazie al singolo When Love Comes to Town, suonato insieme a una delle band principali di quel decennio, gli U2.
B.B. King morì a 89 anni, nel sonno, tra il 14 e il 15 maggio 2015 a Las Vegas. Già da diversi anni soffriva di diabete. I funerali furono celebrati il 31 maggio a Indianola, in Mississippi. Con lui se ne andò un pezzo di storia del blues e della musica. Ma la sua eredità resterà viva per sempre.
B.B. King: la discografia in studio
1957 – Singin’ the Blues
1958 – The Blues
1959 – B.B. King Wails
1959 – Sings Spirituals
1960 – The Great B.B. King
1960 – My Kind of Blues
1961 – Blues for Me
1962 – Blues in My Heart
1962 – Easy Listening Blues
1963 – B.B. King
1963 – Mr. Blues
1966 – Confessin’ the Blues
1968 – Blues on Top of Blues
1968 – Lucille
1969 – Live & Well
1969 – Completely Well
1970 – Indianola Mississippi Seeds
1971 – Live in Cook County Jail
1971 – B.B. King in London
1972 – L.A. Midnight
1972 – Guess Who
1973 – To Know You Is to Love You
1974 – Friends
1977 – King Size
1978 – Midnight Believer
1979 – Take It Home
1981 – There Must Be a Better World Somewhere
1982 – Love Me Tender
1983 – Blues N’ Jazz
1985 – Six Silver Strings
1989 – King of Blues
1991 – There Is Always One More Time
1993 – Blues Summit
1995 – Lucille & Friends
1997 – Deuces Wild
1998 – Blues on the Bayou
1999 – Let the Good Times Roll
2000 – Riding with the King (con Eric Clapton)
2000 – Makin’ Love Is Good for You
2001 – A Christmas Celebration of Hope
2003 – Reflections
2005 – B.B. King & Friends: 80
2008 – One Kind Favor
Sai che…
– Ha suonato con alcuni grandi artisti italiani, come Luciano Pavarotti, Zucchero ed Edoardo Bennato.
– La chitarra di B.B. King, una Gibson ES-335 custom, venne chiamata dall’artista Lucille ed è divenuta celebre quanto il chitarrista.
– Ha vinto ben 14 Grammy Awards.
– È stato inserito al sesto posto nella classifica dei migliori 100 chitarristi per Rolling Stone.
– Quando lavorava nei campi di cotone ha raccontato di essere stato pagato 35 centesimi ogni 100 libbre (circa 45 chili) di cotone raccolto.
– Da cosa deriva il nome B.B.? Dai suoi primi nomi d’arte. All’inizio si fece chiamare The Pepticon Boy, poi The Blues Boy from Beale Street, poi The Beale Street Blues Boy. Abbreviò quindi il nome Blues Boy e infine B.B.
– Dal 1951 al 1985 è apparso nelle classifiche R&B di Billboard per 74 volte.
– Nel 2000 ha inciso un album con uno dei chitarristi che maggiormente è stato ispirato dalla sua classe, Eric Clapton. Il disco s’intitola Riding with the King.
– Ha ricevuto nel 2004 la laurea ad honorem presso l’Università del Mississippi.
– Su Facebook B.B. King ha una pagina ufficiale da milioni di follower a lui dedicata.
Di seguito un’esibizione recente sulle note di The Thrill is Gone, una delle canzoni di B.B. King più famose in assoluto: