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Che cos’è la musica rap, il genere simbolo della nostra epoca

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Fabri Fibra

Rap: la storia, l’evoluzione e i grandi personaggi del genere simbolo del Ventunesimo secolo.

Il rap è senza ombra di dubbio il genere musicale padrone del Ventunesimo secolo. O quantomeno di queste prime due decadi. Inutile girarci intorno, inutile non ammetterlo. Qualunque sia la sua declinazione, è ormai evidente che il linguaggio musicale più masticato dalle nuove generazioni è quello appartenente al rap.

Una rivoluzione che sta assumendo la stessa portata di quella avuta dal rock, e che proprio grazie al rock è riuscita a iniziare e a imporsi già negli anni Novanta.

Andiamo a scoprire insieme la storia, le radici e le evoluzioni di questo interessantissimo genere musicale, troppo spesso bollato come diseducativo o ancor peggio sciatto.

Cos’è il rap: la storia

Stando alla definizione, il rapping, detto anche rhyming o mcing, è un’espressione musicale eseguita su una base che può essere un beat, un campionamento o anche un accompagnamento musicale suonato, nel vero senso della parola.

Come si trasforma in genere musicale? Includendolo nella più vasta definizione di musica hip hop, a sua volta una delle quattro pratiche della cultura hip hop, insieme allo scratching, alla break dance e al graffitismo.

Le origini più arcaiche della musica rap, se si escludono alcuni sporadici casi di protorap o spoken word da parte di artisti blues o rock, risalgono agli anni Settanta e ai block party del Bronx. Qui giovani afroamericani e latinoamericani si sfidavano a colpi di rime in queste feste di strada.

Uscire dal ghetto per questa forma d’arte così attaccata alle proprie radici non è stato semplice. Difatti, il primo approdo in radio si deve agli Sugarhill Gang, che con Rapper’s Delight, un rapping sulla base di Good Times degli Chic, riescono a conquistare una buona fetta di pubblico. Siamo nel 1979.


Rotti gli argini radiofonici, nei primi anni Ottanta si assiste alla prima esplosione del fenomeno hip hop. S’impongono sulla scena artisti come Grandmaster Flash, Afrika Bambaataa, Kurtis Blow e tanti altri ancora.

Ma parlare di accettazione definitiva da parte degli ascoltatori bianchi è ancora difficile. Per tutti gli anni Ottanta il rap si diversifica e nascono diversi stili. La prima spaccatura importante è la nascita della new school, che differiva dalla old school per una ricerca sonora ridotta all’osso, con campionature che non prendevano più spunto dalla disco e dal funk, ma si limitavano a beat semplici e originali.

A inaugurare questa nuova ondata sono due artisti su tutti: Run-D.M.C. e LL Cool J, che danno vita alla cosiddetta golden age dell’hip hop, che calvalcherà la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta. Di seguito l’audio di I Can’t Live Without My Radio di LL Cool J:


Il successo di tali artisti è importante, ma ancora limitato a determinate classi sociali. Per un’esplosione vera e propria del genere c’è bisogno però di un traino, un qualcosa che possa attirare anche gli ascoltatori più restii, quelli appartenenti alle classi bianche, o comunque acculturati da un background rock che rifiuta l’ascolto di una musica campionata.

Tra rap e rock

Lo capisce per primo un certo Rick Rubin, il produttore che, di fatto, farà sconfinare definitivamente l’hip hop dal proprio recinto. Se è vero che il rap ha bisogno di un traino, infatti, è altrettanto vero che sul finire degli anni Ottanta il rock ha bisogno di rinnovarsi.

I due generi iniziano a guardarsi e nascono fenomeni come i Beastie Boys, dissacranti ex punk che sbattono in faccia al pubblico rime ironiche e sprezzanti, su basi puramente rock. Sono tre ragazzi bianchi, il che aiuta certo il loro successo. Ecco il video della loro You Gotta Fight For Your Right:


L’argine è rotto, nascono interessanti esperimenti di rap rock/rap metal, come Walk This Way nella versione dei Run-D.M.C. con gli Aerosmith, o Bring The Noise in quella dei Public Enemy con gli Anthrax.

Ma nascono anche veri e propri gruppi crossover, che parlano sia il linguaggio del rock che quello del rap. Tra questi i più importanti sono i Faith No More, i Red Hot Chili Peppers e i Rage Against the Machine, precursori del cosiddetto nu metal, il genere rock commercialmente di maggior successo della seconda metà degli anni Novanta e dei primi anni Duemila. Di seguito Give It Away dei RHCP:


Golden age e gangsta

Non solo rap rock. Tra la fine degli anni Ottanta e soprattutto negli anni Novanta si affermano grandi nomi come i Public Enemy, De La Soul, A Tribe Called Quest. Ma è il gangsta rap a portare all’esplosione di una certa cultura hip hop che riprende molto delle proprie radici del Bronx.

Sia sulla East Coast che sulla West Coast esplodono artisti come Ice Cube, Ice-T, N.W.A. e Geto Boys. Più interessante è però l’evoluzione del sound della costa occidentale, in cui nasce il g-funk portato a livelli mainstream da nomi come Snoop Dogg e Dr. Dre. Sulla costa orientale invece a fare la differenza sono due nomi su tutti: Notorious B.I.G. e Lil’ Kim. Questo il video di Juicy di Biggie:


L’hip hop diventa pop

Sul finire degli anni Novanta ormai la musica rap è a tutti gli effetti uno dei generi più ascoltati in America, ma anche nel resto del mondo. Ormai non si possono non considerare mainstream personaggi come Eminem, un ragazzo bianco che per primo s’impone da solista in una scena prettamente nera.

Proprio in questo momento il rap puro inizia ad ammiccare alla musica pop, complice la spinta delle case discografiche. Il risultato sono rapper alternativi come gli OutKast o Kanye West. In anni più recenti si sono imposti in classifica personaggi come Kendrick Lamar, il primo rapper ad essere considerato un vero scrittore, e Drake, personaggio in bilico tra rap e pop, protagonista dell’evoluzione dell’industria discografica con l’esplosione dello streaming.

E l’evoluzione continua con l’imporsi della trap, un nuovo sottogenere che sta assumendo una rilevanza sempre maggiore, trascinata da nomi come Travis Scott e Migos.

Di seguito Sicko Mode di Travis Scott:


Il rap in Italia

E l’Italia? Come è arrivata la musica rap a conquistare anche le nostre classifiche. Tutto ha avuto inizio negli anni Ottanta, con l’introduzione da parte di alcune trasmissioni su canali privati.

A portare il genere subito nel mainstream è però una artista, tale Jovanotti, che a Roma nel 1987 incide il suo album di debutto, Jovanotti for President. Un disco pionieristico, che non trova grande successo. Quando nel 1991 Lorenzo ci riprova con un nuovo disco, il fenomeno si è già esteso e la fortuna assume tutto un altro spessore. Ascoltiamo Go Jovanotti Go:


In verità, già prima di Jovanotti, in Italia stavano crescendo fenomeni più puramente hip hop come Sangue Misto e Bassi Maestro. Ma sono solo gli anni Novanta che vedono un ampliamento della base di ascoltatori, grazie anche alla nascita del fenomeno delle ‘posse’, ovvero quei gruppi di attivisti, soprattutto dei centri sociali, che si servono della musica per diffondere le proprie idee.

Al di là delle ‘posse’, arrivano al successo personaggi come gli Articolo 31, Piotta o Frankie hi-nrg mc. Le vendite del genere iniziano a crescere, trascinate dal carisma di personaggi come J-Ax e Neffa. E nel frattempo il rap anche in Italia inizia a guardare al soul e al pop, come accade con i Sottotono. Di seguito Ohi Maria degli Articolo:


Sul finire del decennio il rap fa un altro passo in avanti: nascono le Sacre Scuole, che lanciano i talenti di Jake La Furia, Gué Pequeno e Dargen D’Amico, tre dei nomi più importanti del nuovo millennio.

Nel frattempo i Sottotono sdoganano Sanremo partecipando nel 2001, gli Articolo prima di sciogliersi svoltano definitivamente verso il pop, così come Neffa, e si affaccia sulla scena un personaggio fuori dagli schemi sia del rap che di ogni altra musica: Caparezza.

Il mercato esplode, artisti di nicchia negli anni precedenti come Fabri Fibra diventano delle vere icone, le major fanno a gara per accaparrarsi i nuovi astri del genere, come Mondo Marcio o Marracash. La nuova era è ufficialmente iniziata.

Fabri Fibra
Fabri Fibra

Il resto è storia. Fabri apre le porte a tutta una scena di rapper eminentemente mainstream, ognuno col suo stile. La nascita della scena trap, con Sfera Ebbasta come campione assoluto, fa il resto, portando la musica hip hop costantemente ai vertici delle nostre classifiche.

Di seguito Happy Birthday di Sfera:


Da: Rolling Stone

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