Glam rock: le band, i gruppi, lo stile e la storia del genere che ha reso famosi artisti come David Bowie e i Queen.
Tra i sottogeneri del rock che hanno segnato la storia della musica negli anni Settanta, ce n’è uno che ancora oggi mostra chiaramente la sua influenza: il glam rock.
Rivoluzione riguardante più il look che la musica, fece la fortuna di artisti come Marc Bolan e i suoi T. Rex, David Bowie, Gary Glitter ma anche i primi Queen. Andiamo a riscoprire la storia di questo stile fatto di paillettes e trucco pesante che influenza ampiamente molti personaggi della musica attuale.
Che cos’è il glam rock: la storia
Il glam rock, detto anche glitter rock, prende il suo nome dall’abbigliamento tipico dei suoi interpreti: tutine scintillanti, abiti eleganti, colorati, appariscenti, carichi di paillettes. E ovviamente un uso pesante del trucco.
Nato nei primissimi anni Settanta come frutto del fenomeno hippie, che voleva contrastare la serietà di quei decenni, si sviluppò in primis nel Regno Unito, grazie a un nome che fece da vero e proprio ponte tra la cultura hippie anni Sessanta e i nuovi impulsi glam che tanto attraevano i teenager dell’epoca: Marc Bolan.
Fu proprio il leader dei T. Rex il primo a mostrarsi in pubblico con scialle di piume, lustrini, un bel cilindro o altri abiti sgargianti, per suonare canzoni che spesso e volentieri trattavano argomenti leggeri, almeno in superficie. Di seguito un live di Get It On:
Influenzato dal suo grande amico Marc, nei primissimi anni Settanta anche un personaggio che già sul finire dei Sessanta aveva mostrato la sua originalità, David Bowie, decise di ricoprirsi di lustrini e inventare un nuovo personaggio: Ziggy Stardust. Un classico esempio di questa fase del Duca Bianco è proprio il brano Ziggy Stardust:
Musicalmente, il glam rock differiva dall’hard rock o da altri generi di rock in voga nei primi anni Settanta per la sua estrema semplicità. In primo piano rimaneva la chitarra elettrica, ma le melodie erano spesso semplici e accattivanti, prese a piene mani dal cosiddetto bubblegum pop di fine anni Sessanta inizio anni Settanta, con richiami evidenti però anche al rock and roll delle origini.
Inoltre, un aspetto importante del glam era l’androginità dimostrata dai musicisti, specialmente dai cantanti, che interpretavano i brani con atteggiamento ambiguo e mettendo in risalto la propria sensualità, spesso piuttosto femminea.
Al glam rock del Regno Unito fece da contraltare un glam tutto americano, che ebbe per principali artefici i New York Dolls. A differenziare questi ultimi dagli esponenti più in vista della scena britannica era il suono grezzo delle loro canzoni, che in parte andava ad anticipare quelli che saranno gli stilemi del punk. Di seguito la loro celebre Personality Crisis:
Tra gli album glam rock più importanti degli anni Settanta vanno ricordati: Electric Warrior dei T. Rex (1971); Ziggy Stardust di David Bowie (1972); All the Young Dudes dei Mott the Hoople (1972); Roxy Music dei Roxy Music (1972); New York Dolls dei New York Dolls (1973).
Il glam metal: un’evoluzione del glam
Dopo il declino del glam rock, arrivato all’incirca con la seconda metà degli anni Settanta e l’esplosione del punk, a ridare popolarità a vestiti eccentrici e lustrini fu il cosiddetto pop metal/hair metal anni Ottanta, conosciuto da molti anche come glam metal.
Heavy metal caratterizzato da melodie che strizzavano vistosamente al pop, fu portato al successo soprattutto da band come i Def Leppard, i Motley Crue, i Poison e i Cinderella, e divenne l’alfiere della musica rock nell’epoca di Mtv, fino all’esplosione del grunge tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta.
Di seguito Talk Dirty to Me dei Poison:
Gruppi e band glam rock
Della prima ondata glam rock britannica oltre ai T. Rex, vanno ricordati artisti come Gary Glitter, Sweet, Slade ma anche Mott the Hoople.
Accanto al filone più ‘pop’ del glam rock, vi fu anche un filone caratterizzato da musica che guardava con curiosità al contemporaneo prog rock, o che comunque fu caratterizzato da ricerche musicali più all’avanguardia. Capostipiti di questo filone furono David Bowie e i Roxy Music di Bryan Ferry, ma possono rientrare in questo gruppo anche i primi Queen, dall’album di debutto a Jazz, oltre ad artisti che univano pop, prog, rock e glam come Elton John e Rod Stewart.
Del glam rock americano si ricordano, oltre ai New York Dolls, anche artisti appartenenti ad altri sottogeneri più vicini allo shock rock (molto più macabro del glam britannico), come Alice Cooper e i Kiss, oltre agli Stooges, i padrini del punk.
Un discreto revival delle sonorità glam si sono avute anche negli anni Duemila, grazie ai successi planetari degli Ark, dei primi Darkness e di artisti più vicini alla musica pop e dance come gli Scissor Sisters e Lady Gaga, i cui richiami all’epoca d’oro del glam, specialmente nel look e nell’attitudine, sono evidenti.
E in Italia? Un personaggio immerso ampiamente nello stile glam rock è stato senza ombra di dubbio Renato Zero, che vantava un look sgargiante negli stessi anni di Marc Bolan. Non a caso, secondo alcuni sarebbe stato addirittura lui l’inventore del glam rock.
Di seguito I Believe in a Thing Called Love dei Darkness: