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Buon compleanno a Ghigo Renzulli, il chitarrista dei Litfiba

Tempo di Lettura: 3 minuti

Ghigo Renzulli: la carriera, la vita privata e le curiosità sullo storico chitarrista fondatore dei Litfiba, tra gli artisti più originali del rock italiano.

Uno dei chitarristi più influenti nella storia del rock italiano, dagli anni Ottanta in avanti, è stato Ghigo Renzulli. Un artista capace di mostrare uno stile molto espressivo e sempre al servizio del brano, senza perdersi in virtuosismi eccessivi.

Andiamo a scoprire alcune curiosità sulla sua carriera e la sua vita privata.

Chi è Ghigo Renzulli

Federico Renzulli è nato a Manocalzati, piccolo comune in provincia di Avellino, il 15 dicembre 1953 sotto il segno del Sagittario. Da ragazzino si appassiona al mondo del rock, in particolare ai Led Zeppelin, ai Black Sabbath e ai Deep Purple.

La passione per la musica lo accompagna durante il percorso di studi, fino a quando, negli anni dell’Università, decide di interrompere il percorso accademico (in biologia) per dedicarsi solo alla materia che gli fa battere il cuore.

Fonte foto: https://www.facebook.com/litfibaufficiale/photos

Incuriosito dal movimento punk, decide di trasferirsi per un paio d’anni a Londra, dove ha la possibilità di respirare a pieni polmoni l’aria del periodo d’oro della new wave.

Inebriato da questi nuovi generi, si trasferisce nel 1979 a Firenze e mette su dopo pochi mesi i Cafè Caracas, insieme a un giovane bassista e cantante di nome Raffaele Riefoli, più avanti conosciuto semplicemente come Raf.

La band segue le orme dei Police, ma non riesce a sfondare in Italia e così si arriva al definitivo scioglimento per irrecuperabili distanze: mentre Raf voleva sterzare verso il pop, Ghigo continuava a preferire una strada vicina al rock e alla wave.

Senza arrendersi, Renzulli decide di fondare un nuovo gruppo. Nascono così i Litfiba, con Gianni Maraccolo, Francesco Calamai e più avanti Antonio Aiazzi e Piero Pelù.

Fin dai primi album la band mostra di riuscire a comporre con grande coralità, trascinata da un artista ricco di idee come Ghigo. L’accoppiata Renzulli-Pelù dà così vita a canzoni del calibro di Lulù e Marlene:

Negli anni Ottanta il sound dei Litfiba rimane molto all’avanguardia, una new wave con testi in italiano e uno gusto rock particolarmente sofisticato. Con l’uscita dalla band di Aiazzi e Maraccolo nei primi anni Novanta, il gruppo cambia leggermente la propria fisionomia e tocca diversi generi.

Sfiora il grunge, alterna momenti particolarmente hard ad altri pù elettronici, ma si avvicina piano piano anche a un pop rock più orecchiabile, dando vita a brani molto radiofonici come Regina di cuori:

Con l’uscita di Pelà dal gruppo sul finire dei Novanta, Renzulli decide di mantenere il nome Litfiba ma con una band totalmente diversa, scegliendo come cantante Gianluigi ‘Cabo’ Cavallo. Si apre una fase nera per la carriera della band, che non riesce a superare lo sdegno dei fan storici, troppo affezionati al vecchio frontman.

D’altronde, la qualità degli album pubblicati senza Piero è di molto inferiore rispetto ai precedenti, e il malumore viene quindi giustificato dai fatti.

Fortunatamente, nel 2009 Piero sceglie di tornare nella band, e dà vita a una reunion di grande successo a livello commerciale, anche se musicalmente il meglio sembra essere alle spalle. Cosa fa oggi Ghigo Renzulli? Continua a essere l’anima dei Litfiba, che dal 2019 sono però in pausa a tempo indeterminato.

Sai che…

-Sulla vita privata di Ghigo Renzulli non si conoscono molti dettagli. Non sappiamo se sia sposato e abbia dei figli.

-Con i Cafè Caracas ha suonato a Bologna a supporto dei Clash.

-Il nome Litfiba è stato scelto proprio dal chitarrista, che l’ha ottenuto componendo un fantomatico indirizzo telex: L era la sigla fissa di chiamata del sistema Iricon; It sta per Italia, Fi per Firenze e Ba per Via dei Bardi, sede della cantina della band.

-Il suo stile chitarristico è caratterizzato da un uso totale del wah wah.

Di seguito il video di El Diablo dei Litfiba:

Fonte foto: https://www.facebook.com/litfibaufficiale/photos

Da: Rolling Stone

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