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Brian Jones, la rockstar che diede vita ai Rolling Stones

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Brian Jones: la biografia, la vita privata e le curiosità sulla vita del fondatore dei Rolling Stones.

Brian Jones è stato uno dei più grandi geni della musica, non solo rock, degli anni Sessanta. ‘Padre’ dei Rolling Stones, rockstar iconica per eccellenza, amico dei Beatles e padre di numerosi bambini in giro per il mondo, fu una delle stelle più luminose e al contempo più contraddittorie della musica inglese.

Andiamo a scoprire la sua incredibile parabola artistica, una di quelle destinate a rimanere nella storia della musica per sempre.

Chi è Brian Jones: la biografia

Lewis Brian Hopkins Jones nacque a Cheltenham il 28 febbraio 1942 sotto il segno dei Pesci, nel bel mezzo della Seconda guerra mondiale. Figlio di due appassionati di musica, il padre organista, la madre pianista, Brian imparò fin da bambino a suonare prima il piano, poi il clarinetto.

Già appassionato di musica classica, nella seconda metà degli anni Cinquanta ascoltò per la prima volta la musica jazz di Charlie Parker, che lo fece appassionare al genere, tanto da iniziare a suonare il sassofono.

Brian Jones
FONTE FOTO: https://www.facebook.com/brianjonesfans

Dopo aver abbandonato la scuola a 17 anni, se ne andò da casa per viaggiare nel nord Europa, vivendo come bohemien e suonando per le strade.

Tornato in Inghilterra, approfondì lo studio del blues, del country e del rock and roll. Si trasferì a Londra e iniziò a frequentare musicisti di grande talento, come Paul Jones e Jack Bruce.

Nel 1962 decise di mettere su una band. Reclutò un certo Ian Stewart e il cantante Mick Jagger, che portò con sé un suo amico d’infanzia, Keith Richards: nacquero così i The Rollin’ Stones (diventati ben presto Rolling Stones). Il loro debutto arrivò il 12 luglio 1962 al Marquee Club di Londra.

Jones, Jagger e Richards strinsero un rapporto di amicizia e andarono a vivere insieme. Con il passare dei mesi, al nucleo originale del gruppo si unirono Bill Wyman e Charlie Watts.

La svolta della band fu l’incontro con il produttore Andrew Loog Oldham, che allontanò il pianista Ian Stewart. Nel 1964 uscì il loro primo disco, The Rolling Stones. Il resto è storia della musica rock e non solo.

Di seguito Little Red Rooster, uno dei primi successi della band:

Ma con la fama arrivarono ben presto i problemi, per Brian. La vita ‘on the road’ era complicata e l’artista si sentiva in qualche modo alienato dal resto del gruppo. Iniziò a far uso di alcol e droghe con continuità, con conseguenze non positive per la sua salute fisica e mentale.

Nel maggio 1967 fu arrestato per detenzione di droga. Fu trattenuto in prigione per poco tempo, prima di essere multato e liberato con la condizionale. Questo e altri problemi aumentarono la frattura, già maturata negli anni passati, tra la coppia Jagger-Richards e Brian.

Così, tra il 1967 e il 1968 il contributo di Jones sul lavoro dei Rolling Stones divenne sempre più marginale. Il suo ultimo vero apporto alla musica della band si può ritrovare nell’album Beggars Banquet.

La sua ultima apparizione con la band fu nel dicembre del 1968. Dopodiché, il gruppo decise di abbandonare il proprio ‘creatore’, che però in varie interviste dichiarò di aver deciso di lasciare la band di propria spontanea volontà.

Di seguito uno dei brani più importanti dei Rolling Stones con Brian al sitar, Paint It Black:

Brian Jones: la morte

Il 3 luglio 1969, l’artista fu trovato sul fondo della sua piscina nella casa a Hartfield. Secondo la sua fidanzata di allora, Anna Wohlin, quando venne tirato fuori era ancora vivo. Ma quando i dottori arrivarono dissero che per Brian non c’era più nulla da fare: era morto sul posto.

Nel suo rapporto, il coroner scrisse “morte per incidente”, e sottolineò come il suo fegato e il suo cuore erano ormai gravemente compromessi a causa del suo utilizzo smodato di alcol e droghe.

La donna dichiarò nel 2000 che l’artista era stato assassinato da un costruttore che stava rinnovando casa in quei giorni. Lo stesso uomo, Frank Thorogood, confessò la sua responsabilità sul letto di morte.

Mentre giocava in piscina con Brian, gli mise la testa sott’acqua per scherzo, ma l’asma di cui Jones soffriva, appesantito dalle droghe e dall’alcol, non gli permisero di reggere l’apnea, facendolo svenire e scivolare sul fondo della piscina. Morì asfissiato in pochi minti, mentre Frank si rifugiava in casa preso dal panico.

Il corpo di Jones fu seppellito 4 metri sotto terra in una bara spedita a Cheltenham da Bob Dylan. Degli Stones, solo Watts e Wyman si presentarono, mentre Keith Richards e Anita Pallenberg non si unirono alla cerimonia per evitare tensioni con i fan. Sulla sua lapide furono incise queste parole: “Non giudicatemi troppo severamente“.

Di seguito il video di (I Can’t Get No) Satisfaction:

La vita privata di Brian Jones

La vita sentimentale di Brian Jones, come quella artistica, fu molto movimentata. A 17 anni mise incita la sua ragazza del liceo, e provò a convincerla ad abortire. Lei rifiutò, lo lasciò e fece nascere il bambino, poi dato in adozione a una coppia infertile. Il piccolo venne chiamato Simon e non conobbe mai il padre naturale.

Un secondo figlio di Brian Jones nacque da una relazione di una notte con una donna sposata. Il terzo, Julian Mark Andrews, fu concepito con Pat Andrews e nacque nel 1961.

Il 23 luglio 1964 nacque infine il suo quarto figlio, avuto dalla fidanzata Linda Lawrence. Anche questo bambino venne chiamato Julian, in onore al sassofonista Julian Cannonball Adderley.

Attorno al 1966 ebbe una relazione con la cantante Nico. Più tardi si fidanzò con l’attrice Anita Pallenberg, che però nel marzo del 1967 scappò con l’altro chitarrista dei Rolling Stones, Keith Richards, mentre Brian era ricoverato in ospedale. Un episodio che causò una rottura forte tra i due musicisti.

Sai che…

-Brian Jones era alto 1 metro e 68.

-Ebbe due sorelle, di cui una morta a poco più di due anni per la leucemia.

-Soffriva di asma.

-Fu uno studente eccezionale, ma non riuscì mai a ottenere il diploma.

-Ribelle per natura, si rifiutò di portare l’uniforme durante gli anni del liceo.

-Secondo Wyman Jones fu uno dei primi chitarristi inglesi a usare la slide guitar.

-Fu Jones a insegnare a Mick Jagger come suonare correttamente l’armonica a bocca.

-Nei primi anni della band svolse anche il ruolo di manager, riservandosi un trattamento economico di favore, cosa che creò tensione tra lui e gli altri membri degli Stones.

-Brian Jones fu un polistrumentista di talento come pochi altri. Suonava, tra le altre cose strumenti a corde, tastiere, strumenti a fiato, xilofono, marimba e altro ancora.

-Fu amico di molte grandi rockstar, come Jim Morrison, Bob Dylan, John Lennon, Jimi Hendrix e George Harrison.

-Fa parte del ‘Club dei 27’, gli artisti morti all’età di 27 anni.

-Suonò il sassofono contralto in una canzone dei Beatles, You Know My Name (Look Up the Number).

-Dopo la sua morte molti artisti gli dedicarono un pensiero o un’opera artistica: tra questi Pete Townshend, Jimi Hendrix e Jim Morrison.

-Fu il membro dei Rolling Stones che più influenzò la moda hippy degli anni Sessanta.

-Era noto per la sua vita da rockstar vera, con tanto di Rolls Royce con autista, sempre ben fornita di ragazze al suo interno.

Di seguito l’audio di You Know My Name (Look Up the Number):

FONTE FOTO: https://www.facebook.com/brianjonesfans

Da: Rolling Stone

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