Al Bano ha cantato in chiesa durante un matrimonio, guadagnandosi una reprimenda da parte del vescovo delal diocesi.
Al Bano è stato rimproverato dal vescovo della diocesi di Andria! Cosa avrà mai combinato il cantante di Cellino San Marco per scatenare l’ira del ministro della chiesa? Semplice. Ha cantato lì dove non era permesso farlo. O meglio, non era permesso nei modi tipici del Leone pugliese. Tutta ‘colpa’ di un matrimonio e di un amore per la musica che ha portato Carrisi ad esagerare un po’ durante una sua esibizione!
Al Bano canta in chiesa, ma si becca un rimprovero
A scatenare il piccolo incidente diplomatico per il 78enne artista pugliese è stata una sua esibizione all’interno della Cattedrale di Andria. Il cantante ha infatti partecipato a un matrimonio e ha cantato proprio all’interno dell’edificio sacro, regalando agli sposi una grandissima emozione, ma scatenando anche l’ira del vescovo della diocesi, Luigi Mansi, che ha voluto ‘tirare le orecchie’ all’artista dopo aver visto il video, diventato virale sui social.
“A nessuno è concesso di usare la liturgia come palcoscenico per organizzare esibizioni di artisti di qualunque natura“, ha sottolineato l’uomo di chiesa: “Sarebbe una grave offesa alla celebrazione e al luogo sacro“.
Al Bano rimproverato dal vescovo
Nella reprimenda del responsabile della diocesi finiscono anche i sacerdoti, che hanno il compito di verificare il rispetto delle norme, dal momento che gli organizzatori degli eventi potrebbero anche non conoscerle. Non è stata quindi una critica rivolta solo al cantante di Cellino, ma un avviso a tutti per non far ripetere cose del genere.
Mansi ha quindi mandato un invito ai fedeli per cercare di evitare questi atteggiamenti e comprendere il senso di una cerimonia religiosa, che non deve diventare un momento di intrattenimento per i presenti: “I sacerdoti sono esortati ad adoperarsi per far comprendere la specificità del momento liturgico. Se proprio si vuole gli artisti possono essere fatti esibire durante la festa nella sala ricevimenti“.
