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Adele chiama, Spotify risponde: modificate le modalità di ascolto

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Adele

Adele si è lamentata per l’ascolto in riproduzione casuale degli album: Spotify prova a venirle incontro nascondendo il tasto ‘shuffle’.

Quando parla Adele, bisogna ascoltarla. Anche se ti chiami Spotify e sei l’app di streaming musicale più famosa al mondo, quella che ha rivoluzionato definitivamente la fruizione della musica negli ultimi dieci anni. All’indomani della pubblicazione del suo quarto album, 30, a sei anni di distanza dal precedente, la popstar aveva scritto su Twitter che avrebbe voluto che i fan ascoltassero gli album per intero. Una richiesta che è quasi diventata un ordine per Spotify, che ha reagito così.

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Adele contro la riproduzione casuale

Su Twitter la cantante aveva scritto: “La nostra arte racconta una storia, e le nostre storie dovrebbero essere ascoltate come vogliamo noi“. Un modo come un altro per dire che anche in streaming ci vuole rispetto per gli album intesi come opere d’arte e non come playlist. Vero che anche tramite CD è possibile, mediante alcuni dispositivi, optare per una riproduzione casuale. Ma lei gradirebbe che l’ascolto fosse fatto come con i vecchi vinili. Con concentrazione, rispetto e rigore.

Spotify viene incontro ad Adele

Detto, fatto. O quasi. Per strappare qualche titolone, qualcuno potrebbe scrivere che Spotify ha accettato di rimuovere la riproduzione casuale. In realtà non è proprio così. L’app si è infatti limitata a rendere la modalità shuffle meno immediata, nascondendo il tasto quando si ascolta un album. La riproduzione casuale potrà comunque essere attivata, ma bisognerà cercarla manualmente. Una rivoluzione che rivoluzione non è, ma che più che altro dimostra quanta voce in capitolo possano avere certi musicisti, il cui parere è decisamente più influente rispetto a molti altri. Di seguito tutti gli audio del nuovo album 30. Da ascoltare rigorosamente in ordine… o no?

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