Giovanni Carlo Rossi, padre di Vasco Rossi, riceverà la Medaglia d’onore alla memoria in quanto deportato italiano nei campi di concentramento tedeschi.
Giovanni Carlo Rossi, padre di Vasco Rossi, sarà insignito nei prossimi giorni della Medaglia d’Onore alla memoria. Lo ha reso noto attraverso i suoi account social lo stesso rocker di Zocca, che ha tenuto a raccontare ancora una volta la sua storia. La storia di un deportato che è riuscito a tornare a casa.
Si tratta di un riconoscimento importante, forse uno dei più emozionanti per Vasco, che pure nella sua vita ha vinto premi e ricevuto gloria. Ma nulla può superare questo omaggio alla memoria dell’uomo che lo ha reso ciò che è oggi.
Vasco Rossi racconta la storia del padre Giovanni Carlo
Attraverso un post su Instagram, il rocker emiliano ha raccontato brevemente la storia del padre, Giovanni Carlo, camionista di professione. Negli anni del Secondo conflitto mondiale era stato preso prigioniero dai tedesci all’Isola d’Elba, immediatamente dopo l’8 settembre. Il motivo? Era uno dei seicentomila soldati italiani che si rifiutarono di combattere per la Repubblica sociale al fianco dei tedeschi. Portato a Dortmund, fu costretto a rimanere oltre due anni in un campo di lavori forzati.
Al momento della sua liberazione, pesava 37 chili, sano nello spirito, non certo nel fisico. Spiega Vasco: “Mi raccontava che nel campo di concentramento morivano di fatica e non gli davano da mangiare, sopravviveva con delle bucce di patate. Aveva scritto un diario, che mia madre ricopiava, nel quale raccontava delle scene pazzesche a cui aveva assistito. Gli amici pestati a sangue e morti davanti ai suoi occhi. E dopo aver visto questo, tutta la vita gli è sembrata una passeggiata“.
Questo il post di Vasco:
Il padre di Vasco riceverà la Medaglia d’Onore alla memoria
La cerimonia si dovrebbe tenere, presumibilmente, nella Giornata della Memoria, il prossimo 27 gennaio. A firmare la domanda per l’onoreficenza è stata la madre di Vasco che però ha quasi novant’anni e non sa se riuscirà ad assistere all’evento.
In un’intervista a La Stampa è stata la stessa signora Corsi a spiegare che vorrebbe tanto andare, ma che avrebbe preferito che questo riconoscimento fosse arrivato prima, quando lei era più giovane. Ma, conclude, si sa che lo Stato ci mette tempo a fare le cose…