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Beyoncé colpevole dell’inflazione in Svezia: gli economisti spiegano il motivo

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Beyoncé

Beyoncé è stata accusata da alcuni economisti di aver causato un innalzamento dell’inflazione in Svezia: ecco come.

In tempi di crisi, urge trovare un colpevole. Per qualcuno potrebbe sembrare un capro espiatorio, ma esistono delle prove che non lasciano spazio a dubbi. Se l’inflazione sta crescendo in maniera inarrestabile in Svezia, la responsabilità è soprattutto di un’artista che con la Svezia non ha poi molto a che fare: Beyoncé.

Cosa c’entra la cantante americana con l’impennata vertiginosa dei prezzi che ha colpito il paese scandinavo? A spiegarlo ci ha pensato Michael Grahn, “chief economist” della Danske Bank, intervenuto ai microfoni del Financial Times. E la motivazione è quanto meno originale, se non addirittura sorprendente.

Beyoncé e l’inflazione in Svezia: qual è il legame

Il dato di fatto alla base dello studio della Danske Bank è l’impennata insolita dell’inflazione nel paese scandinavo nel mese di maggio, con un anomalo 9,7% su base annua registrato. Un aumento dei prezzi determinato anche dall’aumento delle tariffe degli hotel e dei prezzi dei menu nei ristoranti. Circostanze che sarebbero collegate, secondo il noto economista, ai due concerti evento di Beyoncé svolti il 10 e l’11 maggio alla Friends Arena di Stoccolma.

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Quelli di Queen B non sono stati, infatti, due concerti qualunque, ma i live di apertura del suo attesissimo Renaissance Tour in Europa. Spiega Grant: “Bey è responsabile per l’extra crescita a sorpresa dei prezzi questo mese, ed è una cosa incredibile per un singolo evento, mai vista prima“. Lo dimostrerebbe il fatto che, se si escludono ristoranti e alberghi, i prezzi degli altri beni hanno subito nel paese un aumento molto più moderato.

Beyencenomics: tutta colpa di Beyoncé?

L’effetto Beyoncé, già ribattezzato dai giornalisti Beyencenomics, in realtà non è stato l’unico fattore scatenante dell’inflazione svedese del mese di maggio. Secondo gli esperti avrebbe contribuito al massimo per lo 0,2%. Un dato marginale, ma comunque impressionante, se si considera che si tratta solo di due concerti di un singolo artista.

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E adesso a preoccupare gli analisti scandinavi è un altro fenomeno che potrebbe verificarsi nei prossimi giorni. Un fenomeno già ribattezzato Brucenomics. A Göteborg, seconda città della Svezia, è atteso a breve il concerto di Bruce Springsteen, e il timore da parte degli analisti locali è che possa ripetersi un picco di prezzi simile, se non maggiore. Un timore fondato? In un paese relativamente poco abitato come la Svezia, probabilmente sì. Ma la risposta ce la forniranno solo i dati delle prossime settimane.

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