Phil Collins sta male, fan preoccupati: Mike Rutherford parla delle condizioni del cantante e batterista dei Genesis.
Ansia e preoccupazione tra i fan dei Genesis: Phil Collins sta male! Che le condizioni di salute del cantante ed ex batterista della band inglese non fossero perfette era risaputo ed evidente anche durante i concerti della band per il tour d’addio, che si è chiuso il 26 marzo 2022 alla O2 Arena di Londra. Quasi un anno dopo, però, le sue condizioni sarebbero peggiorate in maniera evidente, come confermato da una persona a lui molto vicina, Mike Rutherford, uno degli altri membri dei Genesis.
Phil Collins sta male: la confessione di Mike Rutherford
Delle condizioni del suo amico e collega ha parlato proprio il bassista britannico, non certo tranquillizzando i fan della band inglese e dello storico musicista e compositore, uno dei più grandi artisti di tutti i tempi.
“Ha lavorato tanto nella vita, adesso si gode la vita a casa“, ha spiegato Rutherford, aggiungendo frasi che hanno fatto tremare i polsi a tutti gli appassionati della grande musica di Collins: “Diciamo che è un po’ più fermo di quanto è sempre stato. Anzi, è immobile“.
La malattia di Phil Collins
Storico protagonista dell’epopea dei Genesis, leggenda della musica progressive rock internazionale, per 52 anni seduto prima dietro la batteria, poi al centro del palco, Collins ha salutato il pubblico nel 2022 esibendosi su una sedia, e chiudendo il suo live affermando, senza timore di smentita: “Questo è l’ultimo concerto dei Genesis“.
Ormai infatti le condizioni di salute non gli permettono più di potersi esibire in alcun modo. Dal 2007 Phil ha problemi alle vertebre del collo e, nonostante un doppio intervento chirurgico, nel 2009 e nel 2015, ha dovuto smettere di suonare la batteria, sostituito recentemente dal figlio Nicholas, classe 1999. Lo stesso ragazzo, che si è aggiunto ai Genesis nell’ultimo tour, oggi continua a suonare proprio al fianco di Mike Rutherford, a conferma del legame che c’è, al di là della musica tra i due musicisti.
