Un post di Red Canzian su Brindisi ha scatenato l’ira della città pugliese: l’ex bassista e cantante dei Pooh ha risposto con una lettera aperta.
C’è modo e modo per fare dei complimenti, e talvolta anche quando le intenzioni sono buone bisogna fare attenzione alle parole che si utilizzano. Se la lingua parlata è già di per sé scivolosa e a rischio incomprensione, lo scritto è infatti per sua stessa natura ambiguo e difficilmente può essere interpretabile in maniera univoca. Capita così che un post di ringraziamento di Red Canzian, dopo lo spettacolo tenuto a Brindisi, si sia trasformato incredibilmente nella peggiore delle offese per i brindisini, che hanno accusato l’ex artista dei Pooh di aver loro mancato di rispetto. Le intenzioni del musicista erano però totalmente opposte, e così ha deciso di rispondere a chi lo ha attaccato tramite una lettera aperta inviata alla testata Brindisireport.
Cos’è successo tra Red Canzian e Brindisi?
Ma quali sono state le parole di Red ritenute da moltissimi brindisini come offensive e lesive della dignità della loro città e di un simbolo della stessa, come il Teatro Verdi? Una su tutte, utilizzata due volte nello stesso messaggio dal cantautore: inaspettatamente.
Questo il post della discordia: “Grazie Brindisi, grazie Teatro Verdi. Un altro grande successo per Casanova, in questa ripartenza dopo le feste di Natale. E per ripartire abbiamo scelto un bellissimo teatro, il Verdi, inaspettatamente bello, come inaspettatamente bella è la città di Brindisi, per chi non la conosce; bella e tutta da scoprire“.
La lettera di Red per spiegare il suo messaggio
Quell’inaspettatamente utilizzato due volte non è piaciuto molto ai cittadini di Brindisi. Per questo motivo Canzian ha tenuto a soffocare sul nascere una polemica che non aveva alcuna intenzione di creare, e ha chiesto alla testata Brindisireport di pubblicare una lettera in grado di chiarire il suo punto di vista, dopo essere stato attaccato con un articolo pubblicato proprio sulla stessa testata.
Nella sua lettera l’artista ha spiegato di essere stato frainteso, in quanto quell’inaspettatamente non voleva in alcun modo sminuire Brindisi e il suo teatro, ma anzi voleva “racchiudere in se meraviglia, sorpresa, per una città piena di storia e troppo spesso non considerata“, così come il teatro, in grado di lavorare con maggior professionalità rispetto ad altri teatri ritenuti da tutti “importanti“.
D’altronde, la sorpresa è naturale per chi scopre per la prima volta qualcosa che non conosceva: “Io sono venuto altre volte a Brindisi a suonare, ma andavo diretto allo stadio per il concerto e poi ripartivo la notte stessa. Non mi sono mai fermato per un giorno intero a girare a piedi per i vicoli come ho fatto questa volta… questa volta ho avuto tempo di vederla Brindisi, di scoprirla almeno un po’, di provarne l’ottima cucina e ammirarne gli archi in tufo dei palazzi storici“.
Lui, che ha sempre amato la Puglia, ha scoperto Brindisi troppo tardi, ma non crede che possa essere considerata una colpa così grave da far scrivere a qualcuno che sia giusto definirlo un “giullare del settentrione“. Quindi, ha concluso Red: “In teatro ho detto le stesse cose che ho scritto e il pubblico ha capito e applaudito al mio complimento per Brindisi… forse per iscritto, senza l’intonazione e l’entusiasmo che avevo nella voce, qualcuno ha frainteso… ma non è così… viva Brindisi!“.