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La Rappresentante di Lista contro Salvini: “Becero abusatore di hit”

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Matteo Salvini

Salvini usa Ciao ciao a un suo comizio: la Rappresentante di Lista si scaglia contro il leader della Lega.

Il mondo della musica torna, ancora una volta, a prendere di mira uno dei leader politici italiani più controversi in assoluto: Matteo Salvini. Stavolta a scagliarsi contro il leader della Lega sono i ragazzi de La Rappresentante di Lista, il gruppo guidato da Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina che in questi due anni è stato grande protagonista al Festival di Sanremo. Ma cosa ha fatto andare su tutte le furie la band di Ciao ciao? A quanto pare, proprio l’utilizzo, non autorizzato, della celebre hit lanciata sul palco dell’Ariston lo scorso febbraio.

La Rappresentante di Lista: un tweet contro Salvini

A scatenare la reazione piuttosto veemente, tramite social, da parte del gruppo di origine siciliana, è stato l’utilizzo, non autorizzato, del loro ultimo brano, Ciao ciao. Durante un comizio del leader del carroccio, il dj infatti ha messo, all’improvviso, proprio la canzone de LRDL, lo stesso brano per cui erano stati accusati di essere dei comunisti.

La Rappresentante di Lista
La Rappresentante di Lista

Subito dopo essere venuti a conoscenza dell’accaduto, sul loro account Twitter ufficiale i musicisti avevano dichiarato: “Ci arriva voce che al comizio di Salvini il dj abbia messo #ciaociao. La nostra maledizione sta per abbattersi su di te, becero abusatore di hit“.

La Rappresentante di Lista: il significato di Ciao Ciao

D’altronde, a rendere ancora più straniante l’utilizzo in un comizio della Lega di una canzone come Ciao ciao è il suo significato, spiegato in più di un’occasione dagli stessi artisti de LRDL. Si tratta di un brano che, al di là del ritmo coinvolgente e tutto da ballare, racconta la fine del mondo. Una canzone apocalittica in un momento in cui il mondo si appresta a reagire a due anni di pandemia che hanno avuto gravissime conseguenze sul nostro futuro, tra cambiamento climatico e tensioni a livello sociale. Quelle stesse che spesso la Lega, verde solo nel proprio simbolo, ha cavalcato nel corso degli ultimi anni.

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