Canzoni sul mare: le più belle e famose canzoni italiane dedicate al mare, da riascoltare nella Giornata mondiale degli oceani.
Per noi italiani, il mare è qualcosa di fondamentale. E non solo come elemento ideale per rendere le nostre vacanze indimenticabili. Siamo circondati dalle acque, che ci accompagnano, scandiscono le nostre esistenze, ci abbracciano e ci cullano con quel suono inimitabile che sa di vita. Un vero amore rappresentato perfettamente anche da alcune canzoni sul mare diventate famose.
Chi può, chi meno, tra i grandi cantautori italiani tutti, o quasi, hanno dedicato almeno un brano al mare, e spesso lo hanno fatto riuscendo a coglierne sfumature differenti, in grado di farcelo, se possibile, amare ancora di più. In questo 8 giugno in cui si celebra la Giornata mondiale degli oceani, andiamo a riascoltare alcune delle più belle tra queste canzoni.
Le più belle canzoni sul mare
Senza dimenticare alcuni grandi classici degli anni Sessanta, che sottolineano il lato più vacanziero del mare, come la splendida Sapore di sale di Gino Paoli, esistono letture differenti che si possono fare del mare. Ad esempio quella presente in Onda su onda, canzone di Paolo Conte, portata al successo da Bruno Lauzi, che racconta la storia di un uomo caduto da una nave.
In questo caso il mare diventa un complice, perché gli permette di raggiungere la felicità su un’isola paradisiaca: “Steso al sole ad asciugarmi il corpo e il viso, guardo in faccia il paradiso, il mare mi ha portato qui“.
Forse uno dei brani sul mare più famosi in assoluto, ma anche dei meno immediati, Come è profondo il mare è il pezzo che dà il titolo anche a uno dei più grandi capolavori discografici di Lucio Dalla. In questo brano straordinario, il grande cantautore felsineo, amante del mare, come dimostrato dalla sua passione per Napoli e per le isole Tremiti, ha messo di tutto, da pezzi autobiografici a riferimenti al momento storico in cui il brano uscì, tra terrorismo e lotte di classe. Canta il grande Dalla: “Il pensiero come l’oceano non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare, così stanno bruciando il mare, così stanno uccidendo il mare, così stanno umiliando il mare, così stanno piegando il mare“. Riascoltiamola insieme:
Un cantautore che il mare lo ha sempre avuto nelle vene, e che ne ha cantato più volte, analizzandone ogni piccolo particolare, ogni dettaglio, ogni impressione, è Pino Daniele. Il grande artista napoletano sul finire degli anni Settanta lanciò il brano Chi tene ‘o mare, il cui ne celebrava quella ricchezza che è immutabile, incancellabile, che al tempo stesso ci illude. Una bella ricchezza, che fa bene agli occhi e al cuore, ma non cambia veramente le nostre vite: “Chi tene ‘o mare ‘o ssape ca è fesso e cuntento, chi tene ‘o mare, ‘o ssaje, nun tene niente“.
Altra artista con il mare nelle vene è sempre stata la calabrese Loredana Bertè, voce di un successo come In alto mare, ma anche del capolavoro Il mare d’inverno, uno dei brani più famosi tra quelli firmati dal milanese Enrico Ruggeri (e da Luigi Schiavone). In questo caso l’elemento marino diventa una fonte di preoccupazione, minaccioso, profondo, simbolo di una solitudine sconfitta solo dall’arrivo dei turisti in vacanza: “Il mare d’inverno è solo un film in bianco e nero visto alla tv, e verso l’interno qualche nuvola dal cielo che si butta giù“. Ecco l’audio ufficiale:
E arriviamo quindi a un brano sul mare che ha unito le carriere di due grandi artisti italiani, Raf e Umberto Tozzi. Una canzone in cui il mare non è un nemico, bensì un compagno d’avventure per tutti noi che, volendo o non volendo, portiamo questo elemento nelle nostre vene. Spiega lo stesso cantautore torinese: “La gente di mare siamo tutti noi italiani, intesi come navigatori sempre motivati dalla ricerca del sapere, dalla voglia di vivere nuove esperienze“. Riascoltiamola ancora una volta: