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Le parole della musica: cosa significa turnista?

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Chitarrista

Cosa vuol dire turnista: il significato del termine nel mondo della musica e dell’intrattenimento in Italia e non solo.

Il glossario musicale è ricco di termini che spesso vengono utilizzati anche in altri contesti, ma con accezioni differenti. Lo stesso significante può avere infatti significati diversi a seconda dell’uso che se ne fa. Per questo motivo è bene cercare di approcciarsi al mondo della musica con una conoscenza precisa del vocabolario, al fine di evitare fraintendimenti o errori. Proviamo a fare chiarezza e scopriamo il significato delle parole della musica: oggi approfondiamo il significato di turnista.

Turnista: il significato nel mondo della musica

La parola turnista, utilizzata peraltro anche in contesti lontani dal mondo della musica, è di facile comprensione. Si tratta di un musicista che non fa parte a tutti gli effetti di un gruppo o di un progetto musicale, ma che viene convocato in studio o in tour per dare appoggio a un altro artista o a una vera e propria band, senza diventarne comunque membro stabile.

Chitarra
Chitarra

Chiamato anche musicista di studio, session player, session man o sideman, solitamente il turnista si distingue dagli altri artisti per essere un professionista a tutti gli effetti, un virtuoso del proprio strumento in grado di suonare praticamente tutto, di adattarsi allo stile e al linguaggio di vari musicisti con cui poter collaborare. Deve inoltre essere capace di leggere uno spartito e di studiare un repertorio.

Dal punto di vista etimologico, la parola turnista deriva da tournée o da turno, ed è quindi strettamente collegata sia al concetto di artista da concerto che a quello di artista da incisione in studio. Nella storia, tra l’altro, moltissimi turnisti si sono poi imposti come leader di propri gruppi o progetti. Qualche esempio famoso? Su tutti non si possono non citare John Lennon, Paul McCartney e George Harrison. Prima di diventare i Beatles, suonarono infatti come sidemen di Tony Sheridan. Di seguito un loro brano in quei primissimi anni Sessanta:

E a proposito di band che lavorano come “spalla”, vale la pena citare anche i Toto, che nella loro carriera hanno più volte fatto da appoggio a musicisti più o meno famosi. Allo stesso modo la E-Street Band può essere definita la sidemen band di Bruce Springsteen. Stesso dicasi, in Italia, per gli Stadio (al fianco di Lucio Dalla, Ron e molti altri) o la Steve Rogers Band (storico gruppo spalla di Vasco).

I busker più famosi

Nel corso della storia ci sono stati artisti che hanno a lungo lavorato come turnisti, anche dopo aver raggiunto una grande fama da leader (basti pensare a Eric Clapton, Miles Davis, Mark Knopfler o Steve Lukather), ma anche molti musicisti che sono rimasti sempre dei turnisti a tutti gli effetti, diventando comunque famosi e richiesti da gran parte dei colleghi. Tra questi vale la pena ricordare:

Lele Melotti, batterista italiano che ha suonato praticamente con tutti, da Paolo Conte a Renato Zero;
Vinnie Colaiuta, uno dei più grandi batteristi turnisti di tutti i tempi in ambito pop, rock, jazz, blues e scelto più volte anche da artisti italiani come Laura Pausini, Pino Daniele, Tiziano Ferro e altri ancora;
Steve Gadd, altra leggenda della batteria che ha lavorato con tantissimi artisti italiani e nel mondo;
Pino Palladino, a lungo bassista degli Who dopo la morte di Entwistle ma anche turnista che ha lavorato con musicisti del calibro di David Gilmour e Zucchero;
Phil Palmer, chitarrista che ha lavorato con leggende come Bob Dylan, Frank Zappa, Robbie Williams, ma anche tanti artisti italiani, come Max Pezzali.

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