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Russians: il significato e qualche curiosità sul brano di Sting

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Sting

Il significato e qualche curiosità su Russians, brano di Sting, pubblicato nel 1985 e contenuto nell’album The Dream of the Blue Turtles.

Sting scrisse Russians durante la Guerra Fredda, un periodo teso in cui Russia e Stati Uniti si sentivano minacciati dai missili nucleari che si erano puntati l’uno contro l’altro. Nel testo, l’autore chiede retoricamente se anche i russi amano i loro figli e si chiede perché i russi e gli americani hanno partecipato alla Guerra Fredda.

Sting, Russians: il testo

Tra i musicisti che hanno prodotto musica che parlava alla Guerra Fredda c’è anche Sting. Nel 1985, il cantautore britannico pensava che questo argomento fosse molto importante, pertanto scrisse un testo con uno specifico messaggio e un preciso punto di vista: una canzone che divenne popolare nel tempo, specialmente in Europa.

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Già membro del gruppo rock Police, Sting intraprese una nuova fase della sua carriera. Il suo album di debutto da solista, The Dream of the Blue Turtles, pubblicato nel giugno 1985, incluse la canzone in questione, intitolata Russians, anch’essa pubblicata come singolo nel novembre dello stesso anno.

Il video con il testo di Russians:

Il significato di Russians

Sting – nel testo del brano – si riferisce esplicitamente ai discorsi dei presidenti russo e americano, che viaggiano su un percorso che potrebbe portare a una vera guerra tra America e Russia. Il “giocattolo mortale di Oppenheimer” è la bomba atomica (progettata, per la prima volta, da Robert Oppenheimer), minaccia usata da entrambe le fazioni per l’eventuale scoppio di un conflitto nucleare.

Le dichiarazioni dei due presidenti fanno – quindi – riferimento a questa possibilità, ma Sting presenta il punto di vista della gente che non appoggia affatto la guerra. Perché “anche i russi amano i loro figli“, nel senso che tutte le persone hanno l’intenzione di lasciare ai posteri un mondo vivibile e dominato dalla pace.

Non c’è differenza in questo tra russi, americani e altri abitanti della Terra, poiché “condividiamo la stessa biologia, indipendentemente dall’ideologia“. Il rifiuto della guerra è – quindi – un forte istinto umano, a differenza dello strumento bellico, che funge da prerogativa della politica e delle ideologie dei governi.

Il bassista ha riconosciuto l’importanza della canzone e l’ha rivisitata per il conflitto Russia-Ucraina. Ecco le sue parole in un video: “Ho cantato questa canzone solo di rado nei molti anni trascorsi da quando è stata scritta perché non avrei mai pensato che sarebbe stata di nuovo rilevante“.

E aggiunge: “Ma alla luce della sanguinosa e tristemente sbagliata decisione di un uomo di invadere un vicino pacifico e non minaccioso, la canzone è, ancora una volta, un appello alla nostra comune umanità”.

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