Gianni Morandi a Sanremo 2022 con Apri tutte le porte: il significato del brano della cantante e la sua storia al Festival della canzone italiana.
Uno dei decani di Sanremo 2022 sarà Gianni Morandi. Forse, il veterano dei veterani di questa edizione. E non tanto per l’età. L’eterno giovane ha 77 anni compiuti da poco, ma ne dimostra molti di meno per mentalità e per spirito. La sua esperienza è data dal fatto che ha calcato il palco dell’Ariston in praticamente tutte le vesti, da quella di ‘semplice’ partecipante a quella più recente da grande conduttore. A distanza di molti anni dall’ultima volta, si presenta a Sanremo con un brano molto atteso e con grandi aspettative: perché alla vigilia della kermesse nessuna strada per lui sembra preclusa.
Gianni Morandi, Apri tutte le porte: il significato
Non conosciamo ancora il testo e il significato di Apri tutte le porte, la canzone che Gianni Morandi interpreterà sul palco dell’Ariston al Festival di Sanremo. Ma possiamo immaginare che conterrà un messaggio di positività e speranza, tipico per il personaggio Morandi e per l’autore della canzone, l’amico Jovanotti, con cui si è già rilanciato nel corso dell’ultima estate con L’allegria.
Una canzone terminata nei giorni di Natale grazie al contributo di un grandissimo nome della musica internazionale, un producer che accompagnerà Morandi anche sul palco dell’Ariston come direttore d’orchestra: il tedesco Mousse T. Gli ingredienti per un grande successo ci sono tutti, e le aspettative salgono giorno dopo giorno.
Gianni Morandi a Sanremo
La storia di Gianni a Sanremo è particolare. Il cantante di Monghidoro è infatti stato protagonista sul palco dell’Ariston in più occasioni, ma non negli anni Sessanta, quelli del suo maggior splendore artistico. Eppure, anche senza Sanremo nel 1970 ha rappresentato l’Italia all’Eurovision, arrivando ottavo con Occhi di ragazza. La sua prima partecipazione al Festival arriva nel 1972, con il brano Vado a lavorare. Ottiene un buon quarto posto.
Torna sul palco dell’Ariston più di dieci anni dopo. La sua seconda partecipazione è datata 1983 con La mia nemica amatissima. L’esperienza da concorrente che più rimane impressa nella sua storia e in quella dei suoi fan è però quella del 1987. Insieme a Umberto Tozzi ed Enrico Ruggeri arriva infatti alla vittoria con la storica Si può dare di più, ancora oggi un inno amatissimo.
Forte di questo clamoroso successo, torna a Sanremo solo una volta negli anni Novanta, in particolare nel 1995 in coppia con Barbara Cola con la loro In amore, classificandosi secondo. Si ripresenta in pompa magna nel 2000, anno della sua ultima partecipazione da concorrente finora. Con Innamorato, scritta da Eros Ramazzotti, conquista il podio, chiudendo al terzo posto.
Nel 2008 si esibisce sul palco dell’Ariston come ospite, cantando Nel blu dipinto di blu di Domenico Modugno e tre anni dopo ottiene la conduzione del Festival 2011, affiancato dai comici Luca e Paolo, da Belen e da Elisabetta Canalis. Il suo Festival è a suo modo storico: viene ricordato infatti per il trionfo di Roberto Vecchioni con Chiamami ancora amore. Viene confermato come presentatore anche nell’anno successivo, insieme a Rocco Papaleo e Ivana Mrazova. Dopo dieci anni, è adesso pronto a fare il suo grande ritorno come conduttore e potrà anche puntare a un risultato importante. Una vittoria sarebbe sorprendente, sì, ma solo fino a un certo punto.